Storia Zen con morale.
La partita a scacchi
Un giovane si presentò ad un maestro zen e gli dichiarò: “Vorrei raggiungere la liberazione dalla sofferenza promessa dal Buddha. Ma non sono capace di lunghi sforzi e non sono in grado di meditare. Esiste una via che posso seguire?”
“Che cosa sai fare?” gli domandò il maestro. “Niente.”
“Ma c’è qualcosa che ti piace fare?”
“Giocare a scacchi.”
Il maestro fece portare una scacchiera e una spada. Poi chiamò un giovane monaco e disse: “Chi di voi due vincerà questa partita a scacchi raggiungerà la liberazione. Chi perderà sarà ucciso con questa spada.
Accettate?
I due giovani acconsentirono e incominciarono a giocare. Sapendo che era una questione di vita o di morte, si concentrarono come non avevano mai fatto. A un certo punto il primo giovane si trovò in vantaggio e pensò che la vittoria era sicura. Guardò il suo avversario e si accorse che il maestro aveva sollevato la spada sulla sua testa. Allora ne ebbe compassione e compì un errore deliberato. Ora era lui che stava per perdere. Vide che il maestro aveva spostato la spada sulla sua testa… e chiuse gli occhi.
La spada si abbatté sulla scacchiera. “Non c’è né vincitore nè vinto” proclamò il maestro “e quindi non taglierò la testa a nessuno”.
Poi aggiunse rivolto al primo giovane: “Due sole cose sono necessarie: la concentrazione e la compassione. E tu le hai sperimentate entrambe. Questa è la via che cerchi”.
Morale del racconto Zen
Il quesito posto da questa storia Zen è: qual è la via più semplice per liberarsi dalla sofferenza? Quali sono le qualità necessarie per ottenere la saggezza?
La Via della Liberazione
Nel racconto, il giovane, incapace di meditare o di impegnarsi in lunghi sforzi, chiede se esista una Via che possa seguire per raggiungere la liberazione dalla sofferenza. E’ ciò che ogni essere umano desidera, ovvero trovare scorciatoie o metodi alternativi per raggiungere gli obiettivi spirituali. Il maestro non respinge la sua richiesta, ma lo guida attraverso un’esperienza che lo porta a comprendere cosa sia veramente necessario.
Il gioco degli scacchi come metafora
Gli scacchi, in questa storia Zen, rappresentano una situazione di vita o di morte, mettendo in gioco la concentrazione e la compassione. Il maestro utilizza una situazione estrema per mostrare al giovane ciò che è davvero importante. E’ anche un modo per mostrare che le situazioni ordinarie, anche un gioco, possono diventare strumenti di insegnamento se vissute con la giusta attitudine.
La concentrazione
Durante la partita, il giovane si concentra come mai prima d’ora, consapevole della gravità della situazione. La concentrazione è una qualità essenziale nella pratica Zen e nella meditazione. Significa essere completamente presenti nel momento, con la mente focalizzata sull’azione corrente senza distrazioni.
La compassione
Quando il giovane vede il suo avversario in difficoltà e comprende che la sua vittoria significherebbe la morte dell’altro, prova compassione e deliberatamente compie un errore. Questa azione dimostra che ha sviluppato una profonda empatia e un senso di responsabilità verso l’altro. La compassione è un altro elemento fondamentale nella via buddhista.
Nessun vincitore né vinto
Il maestro proclama che non c’è né vincitore né vinto, e quindi nessuno sarà ucciso. Questo insegnamento ci trasmette l’idea che nella vera comprensione e realizzazione spirituale non c’è spazio per la competizione o il confronto. La liberazione non si raggiunge a discapito degli altri, ma attraverso la cooperazione e l’empatia.
L’insegnamento finale
Alla fine, il maestro rivela che la concentrazione e la compassione sono le qualità necessarie per la liberazione. Queste qualità possono essere sviluppate attraverso qualsiasi attività se praticate con consapevolezza e intenzione. E’ un messaggio incoraggiante per chiunque, mostrando che la via alla liberazione è accessibile e pratica, non riservata a chi ha abilità particolari o può dedicare lunghi periodi alla meditazione.
Insegnamento chiave
Il racconto Zen ha messo in risalto come ogni circostanza o attività comune può essere utilizzata come mezzo per sviluppare le qualità necessarie per la liberazione spirituale. La concentrazione e la compassione emergono come elementi centrali della pratica Zen e della vita spirituale in generale. Il maestro guida il giovane a comprendere che la Via verso la liberazione è già dentro di lui, accessibile attraverso la coltivazione di queste qualità nel presente momento.