La gioia di ieri può mai essere ripetuta oggi? Il desiderio di ripetizione nasce solo quando non c’è gioia oggi; quando l’oggi è vuoto guardiamo al passato o al futuro. Il desiderio di ripetizione è desiderio di continuità, e nella continuità non c’è mai il nuovo. C’è felicità, non nel passato o nel futuro, ma solo nel movimento del presente. – J. Krishnamurti
Spunti di riflessione
Jiddu Krishnamurti fa una profonda riflessione su come percepiamo la gioia e il significato del presente
La gioia come esperienza presente
Krishnamurti sostiene che la vera gioia non può risiedere nel passato, poiché è un sentimento legato al momento presente. Quando ci aggrappiamo a ricordi di felicità passata, lo facciamo perché la nostra attuale condizione di vita non ci offre la stessa soddisfazione. La conseguenza è quella di idealizzare il passato, facendoci desiderare di riviverlo anziché apprezzare ciò che abbiamo ora.
Il rischio della stagnazione
Il desiderio di ripetizione che Krishnamurti menziona è, in effetti, una forma di stagnazione. Vogliamo ripetere esperienze che ci hanno resi felici, ma questo desiderio può impedirci di vivere nuove esperienze. La ricerca di continuità nella felicità porta a una forma di attaccamento che limita la nostra capacità di sperimentare e accettare il nuovo. Ogni momento è unico, e la gioia più genuina si trova nella nostra capacità di abbracciare il presente, con tutte le sue incertezze e potenzialità.
La liberazione attraverso il presente
La chiave per la felicità, secondo Krishnamurti, risiede nell’attenzione al presente. Anziché inseguire il passato o preoccuparci per il futuro, possiamo trovare la gioia nell’“adesso”. Per fare ciò occorre una consapevolezza profonda, un’abilità che molti di noi non coltivano a causa delle distrazioni quotidiane. Vivere pienamente il presente significa essere aperti al cambiamento e accettare l’impermanenza della vita, permettendo così la nascita di nuove esperienze e emozioni.
Autoanalisi sulla relazione con il passato
Dunque, Krishnamurti ci porta a una profonda autoanalisi riguardo alla nostra relazione con il tempo e le esperienze passate. Ciò che possiamo imparare è che la felicità non è un obiettivo da raggiungere attraverso il ripetersi di esperienze passate, ma piuttosto un viaggio che si svolge nel momento presente. La presenza nel “qui e ora”, è la sola cosa che ci può far scoprire una gioia che è sempre rinnovata e vibrante, libera da nostalgie e aspettative.
