“L’acqua non oppone resistenza. L’acqua scorre. Quando immergi una mano nell’acqua senti solo una carezza. L’acqua non è un muro, non può fermarti. Va dove vuole andare e niente le si può opporre. L’acqua è paziente. L’acqua che gocciola consuma una pietra. Ricordatelo, bambina mia. Ricordati che per metà tu sei acqua. Se non puoi superare un ostacolo, giragli intorno. Come fa l’acqua.” – Margaret Atwood, ‘Il canto di Penelope‘
Spunti di riflessione
La metafora dell’acqua è spesso utilizzata per riferirsi alle qualità di adattabilità e perseveranza di questo elemento, che dovrebbero essere imitate dall’essere umano. Margaret Atwood nel suo libro “Il canto di Penelope” regala una bella lezione di vita.
Il messaggio finale è che l’acqua non si ferma di fronte agli ostacoli, ma scorre intorno a essi, trovando sempre una via. Ed è proprio questo concetto che deve essere applicato alla vita quotidiana, nel momento in cui ci sembra di trovarci di fronte ostacoli insormontabili. L’idea è quella di non opporre resistenza cieca, ma piuttosto di adattarsi e fluire come l’acqua, cercando soluzioni alternative quando necessario.
Un’altra profonda immagine è quella dell’acqua che gocciola consumando una pietra, la quale rappresenta la forza della pazienza e della costanza nel superare le difficoltà. Il senso è di non lasciarsi prendere dallo scoramento anche quando il progresso può sembrare lento, ma con il tempo e la perseveranza, si possono ottenere i risultati sperati.
Infine, Atwood fa un richiamo alla natura dell’essere umano come “metà acqua” che rimarca un legame profondo con questo elemento e una connessione intrinseca con la sua capacità di adattarsi anche alle situazioni più estreme.
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La citazione è una sintesi di saggezza che ci fa riflettere sull’importanza della flessibilità, della perseveranza e della forza d’animo.