Se insegui qualcosa che non hai, non vedi ciò che hai.
“Fino a quando sei ancora coinvolto nello sforzarti di ottenere qualcosa che non hai, sei destinato a ignorare i tesori che sono già presenti nel tuo stesso essere, nascosti in bella vista.” – B. Alan Wallace, ‘Esplorare le profondità della mente’
Spunti di riflessione
Con queste parole di B. Alan Wallace si apre una riflessione su un tema cruciale del pensiero filosofico e spirituale: l’attenzione e l’apprezzamento del momento presente e delle risorse interiori.
Approfondiamo l’argomento.
1. Il desiderio e la ricerca costante
La prima parte della citazione dice: “Fino a quando sei ancora coinvolto nello sforzarti di ottenere qualcosa che non hai,” ovvero si riferisce al desiderio incessante che permea molte filosofie e tradizioni spirituali, come il buddhismo e lo stoicismo. Questo desiderio può essere visto come una forma di insoddisfazione perpetua, una costante tensione verso ciò che ci manca e che pensiamo ci renderà felici o completi.
2. L’ignoranza dei tesori interiori
La seconda parte, “sei destinato a ignorare i tesori che sono già presenti nel tuo stesso essere, nascosti in bella vista,” sottolinea l’importanza del riconoscimento e dell’apprezzamento delle risorse interne ed esistenti. Questi “tesori” sono le qualità intrinseche, talenti, capacità di amore e compassione, e altre virtù che spesso trascuriamo mentre ci concentriamo su ciò che riteniamo di dover acquisire dall’esterno.
3. La consapevolezza e la presenza
Un tema centrale è l’invito alla consapevolezza e alla presenza. Essere presenti nel momento e riconoscere ciò che si ha già è una pratica che molte tradizioni spirituali, come la meditazione mindfulness, promuovono. La consapevolezza del momento presente permette di trovare pace e soddisfazione senza dipendere da fattori esterni.
4. Il paradosso dell’abbondanza interna
C’è un paradosso in questa riflessione: spesso cerchiamo fuori di noi ciò che abbiamo già dentro. La ricerca esterna può farci perdere di vista la ricchezza interiore. Questo paradosso suggerisce che la vera abbondanza non è qualcosa da ottenere, ma da riconoscere.
5. Applicazioni pratiche
Applicando questa riflessione alla vita quotidiana, potremmo considerare di:
- Praticare la gratitudine: prendersi del tempo per riflettere su ciò che già possediamo e per cui possiamo essere grati.
- Riconoscere il proprio valore: identificare e valorizzare le proprie qualità e competenze.
- Coltivare la consapevolezza: impegnarsi in pratiche come la meditazione, che aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza del momento presente e di se stessi.
Conclusione
B. Alan Wallace ci sta invitando a un cambiamento di prospettiva: dal perseguire incessantemente ciò che manca all’apprezzare profondamente ciò che già esiste dentro di noi. Riscoprire e valorizzare i nostri “tesori nascosti,” ci fa trovare una fonte di soddisfazione e pace interiore che non dipende dalle circostanze esterne.