Rapporto amore e odio psicologia dell’ambivalenza emotiva.
Gli individui sono capaci di sperimentare stati emotivi molto complessi, in cui sono presenti emozioni che potremmo apparentemente definire opposte o incompatibili.
Si parla di ambivalenza emotiva quando una persona prova sentimenti di amore e odio contemporaneamente per la stessa persona o situazione.
Tutti, prima o poi, sperimentano sentimenti contrastanti. Mentre il significato di amore e odio è familiare a tutti, l’ambivalenza emotiva si verifica quando queste due emozioni opposte coesistono senza che una prevalga sull’altra. Questa ambivalenza può essere causata da una varietà di fattori, ma uno dei più comuni è la gelosia.
L’ambivalenza emotiva è una parte normale della vita umana, ma può causare confusione quando si interagisce con gli altri. Ad esempio, può complicare le relazioni personali poiché non è sempre chiaro come definire o gestire questi sentimenti contrastanti. Le persone ambivalenti possono provare una sorta di paralisi emotiva in cui non sanno quale direzione prendere.
Provare sia attrazione che repulsione
Chi sperimenta amore e odio contemporaneamente, può provare sia attrazione che repulsione verso qualcuno. Può sentire il desiderio sia di avvicinarsi che di allontanarsi allo stesso tempo. Tutti questi sentimenti contrastanti possono portare a una sensazione di confusione e indecisione.
L’ambiguità è un tratto distintivo delle persone ambivalenti, il che può minare la loro autostima. Questa mancanza di chiarezza su come gestire le emozioni contraddittorie può portare all’ansia, alla solitudine e, in alcuni casi, alla depressione. La persona ambivalente inizia a dubitare di se stessa e delle sue emozioni, il che può essere dannoso per la salute mentale.
Tutto ciò accade perché il nostro cervello emotivo può provare emozioni opposte allo stesso tempo, per cui a volte siamo intolleranti nei confronti del nostro partner, dicendogli cose di cui poi ci pentiremo amaramente o parlandogli con un tono che non useremmo mai con un amico o un collega di lavoro.
La relazione di amore-odio può essere radicata nell’ambivalenza emotiva vissuta durante l’infanzia, quando eravamo completamente dipendenti dai nostri genitori amorevoli e critici.
La personalità egoica può anche intensificare la relazione dei due sentimenti contrapposti amore-odio. E questa ambivalenza è dovuta anche agli inevitabili conflitti e crisi della convivenza.
In ogni caso l‘ambivalenza emotiva non è uno stato che dura a lungo, è solitamente qualcosa di temporaneo e non sempre accade di provarla, a meno che, non si soffre di qualche disturbo psicologico.
In psicoanalisi, il concetto di ambivalenza emotiva fu introdotto da Eugen Bleuler nel 1911. Secondo Bleuler, l’ambivalenza si riferisce a due impulsi emotivi contraddittori che derivano da una fonte comune.
Tuttavia, nella psicoanalisi, si ritiene che una delle due emozioni sia solitamente repressa, il che significa che non viene espressa apertamente o consapevolmente.
Ad esempio, una persona potrebbe amare apertamente qualcuno, ma reprimere l’odio che prova per quella stessa persona, che può emergere in modi indiretti.
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Amore e odio secondo le neuroscienze
L’amore e l’odio sono stati oggetto di studio da parte delle neuroscienze, in particolare attraverso l’uso della risonanza magnetica. Gli studi hanno rivelato che l’insula, una regione del cervello, gioca un ruolo chiave nella modulazione dell’intensità e della valenza emotiva, cioè se un’emozione è positiva o negativa. Questo può causare ciò che viene chiamato l’“effetto di eccitazione emotiva”, in cui uno stato emotivo può cambiare rapidamente da amore a odio o viceversa.
Inoltre, le stesse regioni del cervello sono coinvolte sia nell’amore che nell’odio, inclusi il putamen e l’insula. Ciò significa che queste emozioni condividono percorsi neurali simili, e ciò può spiegare perché in alcune situazioni, come nelle relazioni, l’amore può sfociare in aggressività o comportamenti violenti. Questo nonostante l’amore persista per la persona coinvolta, il che può essere molto complesso e conflittuale.
Significato dell’ambivalenza emotiva e come superarla
E’ però possibile constatare che l’ambivalenza emotiva ha uno scopo e un significato. Ci dice che c’è qualcosa che non va in questo rapporto e quindi bisogna risolverlo.
Questa esperienza di sentirsi attratti e respinti contemporaneamente spinge le persone verso la consapevolezza di sé stesse e la necessità di prendere decisioni. Il disagio psicologico che ci fa avvertire un conflitto interiore può essere un incentivo per la riflessione e lo sviluppo dell’intelligenza emotiva.
Ci fa mettere in discussione un rapporto con conseguente autoanalisi delle dinamiche che si mettono in moto in una relazione. Ci spinge a scavare più a fondo fino all’origine del conflitto: cos’è che veramente lo innesca?
Per superare questo stato emotivo che ci destabilizza dobbiamo prima di tutto affrontare la paura che ci blocca: reprimiamo in noi le emozioni per timore di scoprire la loro vera radice.
Superiamo questa paura e lasciamo riemergere alla luce la causa della nostra scissione interiore; riunificando e integrando in noi quel frammento che spinge per manifestarsi e che provoca quell’ambiguità di sentimenti, avremo dissolto ogni conflitto.
L’autoanalisi, la comunicazione, il dialogo con noi stessi e con l’altra persona, restano gli strumenti di elezione per risolvere i conflitti emotivi, anziché cedere all’odio. Si auspica che l’amore prevalga sempre sull’odio e che sia una via per la risoluzione della crisi.
(Fonti consultate: nospensees.fr;)
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