Perché ci sentiamo giudicati? La psicologia ci aiuta a capirlo.
Il giudizio fa parte del modo in cui la nostra mente funziona. Siamo vivi anche grazie al fatto che siamo capaci di giudicare ciò che va bene per noi da ciò che ci può nuocere.
Infatti, l’origine etimologica del termine ‘giudicare’ è: judĭcare, derivazione di judex = giudice. Judex deriva dall’unione di ius + decs (dicere) cioè colui che dice, che si pronuncia sul diritto. In senso più ampio, giudicare significa valutare, stimare, esprimere un’opinione.
Quando diventa un problema il giudizio? Il giudizio ci rende ansiosi quando lo sentiamo costantemente come un peso che ci viene addossato. Se crediamo che gli altri siano sempre pronti a giudicarci male, se ci condizioniamo per apparire come gli altri ci vorrebbero, se viviamo con la paura di non soddisfare le aspettative altrui, allora stiamo soffrendo di un disturbo psicosociale.
Sentirsi giudicati dagli altri
Ci sentiamo sempre sotto la “lente” di osservazione di qualcuno? Pensiamo che gli altri ci possano sparlare? Viviamo come se fossimo sempre sotto esame?
Tutto dipende da noi stessi che senza rendercene conto stiamo proiettando all’esterno le nostre insicurezze e il nostro senso di inadeguatezza.
Quando siamo con gli altri e ci vengono fatte delle osservazioni, siamo talmente prevenuti che subito pensiamo che ci stiano valutando e stiano puntando il dito contro di noi. Eppure, spesso non è per nulla vero. Ci sono volte in cui gli altri parlano senza nemmeno conoscerci bene e in quel caso sono loro stessi che stanno proiettando le loro “ombre” su di noi. Altre volte chi esprime opinioni sulla nostra vita o sul nostro modo di essere, lo fa in modo superficiale, senza alcun intento di giudicare veramente come siamo.
Quando ci troviamo di fronte a situazioni simili, non dobbiamo farci sopraffare dalla nostra emotività e dalla nostra insicurezza: ascoltiamo cosa ha da dirci l’altra persona e cerchiamo di capire che valore può avere per noi. Dice cose sensate che possono esserci utili? Sta esprimendo opinioni su cose della nostra vita che conosce davvero, o parla solo per preconcetti?
Facciamoci queste domande mentre prestiamo attenzione a quello che ci viene detto. A quel punto capiremo che non c’è motivo di avere paura del giudizio degli altri, perché gli altri non parlano sempre con cognizione di causa e i loro giudizi non hanno fondamento.
Se poi osserviamo bene noi stessi, vedremo che siamo anche noi inclini a giudicare continuamente e più lo facciamo, più temiamo che gli altri lo facciano nei nostri riguardi. Dunque, ci sarà più chiaro che l’attività mentale di giudicare è insita nel nostro “essere umani”.
Evitare il comportamento vittimistico
Ci sono anche dei “copioni” che si ripetono nella nostra psiche e che ci portano a cadere sempre negli stessi schemi. Uno di questi è il “vittimismo”: ci comportiamo come se fossimo sempre perseguitati dagli altri che ci vogliono male, che non ci capiscono e sparlano di noi.
Ecco, anche in questo caso è la nostra mente che costruisce trame immaginarie e a causa di queste si crea un ruolo in cui la personalità vittimistica ha un atteggiamento negativo nei confronti dell’esterno. Si attraggono in tal modo situazioni che ci si ritorcono contro: gli altri avvertono il nostro pessimismo, la nostra mancanza di fiducia e si possono sentire più forti nel manipolarci o attaccarci.
In realtà, siamo sempre noi che mostrando la nostra debolezza, deponiamo le armi e ci frustriamo.
Non si può fare altro che ribaltare la situazione uscendo dal ruolo della vittima: gli altri non ci giudicano perché ci vogliono nuocere. Non gli importa veramente di capirci e di andare a fondo, esprimono solo opinioni dettate a loro volta dai loro schemi mentali.
5 modi per liberarsi dalla paura del giudizio
1. Smettere di giudicare noi stessi
Per liberarci della paura del giudizio, dobbiamo prendere atto che questa deriva innanzitutto dal giudicarci in continuazione. Alla base si ritrova una discrepanza fra ciò che vorremmo essere e ciò che sentiamo di essere: se il nostro senso di inadeguatezza è forte, lo manifestiamo con l’ansia del giudizio altrui.
Poiché sei tu a giudicare te stesso, devi iniziare ad avere un dialogo attivo con te stesso per liberarti di queste convinzioni negative.
Sii molto chiaro: cosa stai criticando? Perché giudichi questa parte di te? Chi ti ha insegnato a giudicarti così? Come vuoi davvero trattarti? Passare da un dialogo interiore abusivo e negativo a uno positivo e compassionevole farà la differenza più grande nella tua vita.
Cerca di analizzare da dove deriva l’eccessivo senso del giudizio. Molte persone hanno vissuto in famiglie in cui gli è stato insegnato a dare molto peso a quello che pensano e dicono gli altri. Si genera così nel tempo uno scompenso che fa dare più importanza alle opinioni delle persone, piuttosto che alle proprie. Si sfalda il senso di sicurezza e di autostima al punto che non si è in grado nemmeno di sopportare una minima critica, perché gli è stato insegnato ad essere impeccabili.
2. Chiediti perché vieni giudicato
In genere le persone sentono il bisogno di giudicare gli altri se si sentono minacciate. Quindi, se qualcuno nel tuo ufficio ti sta giudicando, è più probabile che sia geloso del tuo lavoro. Il modo in cui affrontano questo problema è abbatterti in modo che possano sentirsi meglio con se stessi. Non impegnarti in questo perché né giudicare gli altri né essere gelosi di qualcun altro ti fa sentire bene. Il modo migliore e più veloce per fermare questo ciclo irrazionale è distaccarsi.
3. Invece di concentrarti sull’essere perfetto ed eliminare ogni possibilità di essere giudicato, concentrati su ciò che conta per la tua crescita, successo e felicità
Chiunque abbia mai fatto qualcosa di impattante, prima o poi si è scontrato con critiche e giudizi. Puoi scegliere di rimanere bloccato nel ruolo del piacere in cui tutti gli sforzi vanno a evitare il giudizio o puoi passare alla tua vita e guidarla con entusiasmo e passione nonostante il giudizio dei contrari.
4. Renditi conto quando è ora di allontanarti
Se stai sperimentando un costante giudizio distruttivo invece di un feedback costruttivo e amorevole (c’è una differenza sottile ma cruciale!) da coloro che ti sono più vicini, potrebbe essere il momento di tracciare dei limiti. Gli ambienti negativi possono diventare rapidamente molto tossici e dannosi per la tua crescita e felicità. Il tuo lavoro è implementare parametri che ti permettano di prosperare.
5. Astenersi dal continuare il ciclo della negatività e del giudizio e scegliere invece di vedere l’amore e la bellezza.
Puoi allenarti a concentrarti su ciò che funziona, ciò che è bello, ciò che le persone fanno alla grande. Si tratta solo di spostare la tua attenzione dal negativo verso il positivo. Esercitati a osservare la bellezza. L’energia che immetti nel mondo è in definitiva l’energia che ottieni, quindi fai ciò che è in tuo potere: lavora per spostare la tua energia.
(Bibliografia on line: 'Feeling Judged? 5 Powerful Ways To Deal With Haters' - mindbodygreen.com)
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