Non si discute per aver ragione ma per capire. – Jorge Luis Borges
Spunti di riflessione
La frase di oggi fa una differenza fra il dialogo costruttivo che serve per comunicare e le discussioni sterili in cui ognuno cerca solo di aver ragione senza l’interesse di comprendere.
Capire, non vincere
Quando si discute “per avere ragione”, il dialogo si trasforma in una competizione, dove l’obiettivo è prevalere sull’altro e affermare la superiorità della propria opinione. Questo approccio tende a chiudere le porte alla comprensione reciproca, perché chi è focalizzato sulla vittoria non è realmente interessato ad ascoltare l’altro, ma solo a difendere o imporre la propria posizione. Al contrario, discutere “per capire” implica un atteggiamento aperto, in cui il dialogo diventa un’occasione di arricchimento e di scambio, non di conflitto.
La discussione come esplorazione
L’idea di discutere per capire sottintende che ogni conversazione è un’occasione per esplorare nuove prospettive e mettere in discussione le proprie certezze. In questo senso, il dialogo non è un’arena dove si sfoggiano certezze, ma un laboratorio in cui si costruisce una maggiore consapevolezza, sia di sé che dell’altro. Capire non significa necessariamente accettare o condividere, ma implica riconoscere la validità o la coerenza della visione altrui, anche se diversa dalla propria.
L’ego come ostacolo
Discutere per aver ragione spesso nasce dall’ego: il bisogno di sentirsi superiori, di essere approvati o di ottenere una conferma delle proprie convinzioni. Però, quando si riesce a mettere da parte il desiderio di prevalere, si crea uno spazio per il dialogo, dove il focus si sposta sull’argomento stesso e non sulla persona che lo porta avanti. In questo senso, discutere per capire richiede umiltà e la disponibilità a cambiare idea.
Mettere in pratica il dialogo costruttivo
Discutere per capire è impegnativo, perché occorre una grande capacità di ascolto attivo e la volontà di abbandonare i pregiudizi. Questo approccio è particolarmente importante in contesti complessi, come i rapporti interpersonali, la politica o il lavoro, dove le divergenze di opinione possono facilmente degenerare in conflitti. Se entrambe le parti entrano nel dialogo con l’intento di comprendere, si genera un clima di collaborazione e rispetto, in cui si possono trovare soluzioni migliori e più condivise.
Riflessione personale
Questa frase richiama l’essenza della comunicazione: il desiderio di connettersi con l’altro e di espandere il proprio orizzonte di pensiero. Eppure, non è sempre facile applicarla, perché richiede uno sforzo costante per mettere da parte il bisogno di affermazione personale.
In ogni caso, resta un’idea importante: la vera crescita — individuale e collettiva — non avviene quando cerchiamo di “vincere” nelle discussioni, ma quando ci impegniamo a capire. In questo processo, si impara che ogni confronto non è una battaglia, ma una danza che può arricchire entrambe le parti, anche quando non si raggiunge un consenso perfetto.