Cosa vuol dire fallire?
Il termine “fallire” deriva dal lat. fallĕre «ingannare» con il significato di «ingannarsi, sbagliare». Fallire significa non raggiungere un obiettivo, “non centrare la meta”.
Perché fallire è normale?
Accade inevitabilmente perché per poter giungere ad un risultato dobbiamo “conoscere”, avere delle informazioni che ci permettano di conseguire quell’obiettivo. Ma generalmente, senza aver mai provato nella pratica ad intraprendere un determinato progetto, tutto quello che sappiamo è teorico. Solo dopo l’esperienza diretta acquisiamo delle importanti informazioni che possono essere utili per realizzare lo scopo.
Dunque “fallire” è normale e fisiologico, è un semplice meccanismo della natura: anche l’evoluzione va per tentativi e continui fallimenti prima di giungere ad un risultato ottimale. Tutto ciò che osserviamo intorno a noi fa parte di tentativi della vita per proseguire il suo spontaneo percorso.
Milioni di anni per giungere a quello che è l’attuale ecosistema e durante questo lasso incredibile di tempo, si sono susseguiti innumerevoli modifiche alle specie viventi sulla Terra. L’ambiente si è trasformato in continuazione e sta continuando a farlo, ma non è sempre un risultato vincente se lo osserviamo solo dal nostro punto di vista.
Infatti, è proprio così! Tutto può cambiare secondo il punto di osservazione del soggetto: quello che per noi può rappresentare un fallimento, può giovare a qualcun altro e così via.
Tuttavia, tornando ai fatti pratici della vita dobbiamo essere schietti e accettare che a nessuno di noi piace “perdere” e “mancare il bersaglio”, ma quando iniziamo qualcosa è fondamentale tenere i piedi per terra e includere il fallimento come parte del nostro progetto.
Il fallimento è anche una risorsa
Se spostiamo la nostra visione delle cose e comprendiamo che ogni meta che ci prefiggiamo racchiude un’insieme di variabili, possiamo accettare che i tentativi non riusciti fanno semplicemente parte del processo per raggiungere la destinazione finale.
Ogni volta che un tentativo non si conclude con il risultato sperato, avremo raccolto dei dati in più da mettere in atto per fare meglio nel successivo passo.
Molte volte si può decidere di abbandonare quel progetto perché realizziamo che è troppo dispendioso per noi e anche in questo caso il fallimento ci ha arricchito di un’informazione: ci ha mostrato che quella direzione che stavamo intraprendendo non è la più adatta a noi, o magari solo che non è il momento giusto per impegnarsi.