Non devi essere sempre il migliore, devi solo essere il migliore al momento giusto. – Olivier Lockert
Spunti di riflessione
Questa citazione è un ottimo consiglio per imparare a non farsi ossessionare dalla competizione e dalla perfezione. Ecco alcuni spunti su chi riflettere:
- La pressione del “sempre”.
Essere “sempre il migliore” è un ideale irraggiungibile. Nessuno può eccellere costantemente in tutto: la vita è fatta di alti e bassi, di momenti di avanzamento e di difficoltà. Questa pressione costante non solo è irrealistica, ma rischia di diventare dannosa, generando ansia, stress e un senso di inadeguatezza. - Il potere del “momento giusto”.
La frase sposta il focus sulla capacità di cogliere l’attimo, di essere presenti e pronti nel momento che conta davvero. Ciò richiede consapevolezza e preparazione: non occorre essere perfetti sempre, ma essere pronti a dare il massimo quando si presenta l’opportunità cruciale. - Valorizzare l’efficienza, non la perfezione.
Questa prospettiva ci invita a concentrare le energie in modo strategico, accettando che non dobbiamo eccellere in ogni ambito o in ogni momento. Riconoscere quando è il momento giusto per agire con il massimo impegno è una forma di intelligenza pratica e una chiave per il successo. - Il legame con la volontà di rialzarsi
Sbagliare o non essere al top in certi momenti non significa fallire. Ciò che conta è imparare, crescere e sapersi rialzare per essere pronti quando l’occasione lo richiede. La resilienza diventa quindi una qualità essenziale per vivere con equilibrio questo approccio.
Possiamo dire che, la frase di Lockert ci invita a liberarci dalla schiavitù della perfezione costante, facendoci cogliere una visione più umana e strategica della nostra vita e dei nostri obiettivi. Non è la costanza dell’eccellenza a definire il nostro valore, ma la capacità di emergere al momento giusto.