La caffeina è quella super alleata che trovi in caffè, tè, cola e anche nel mate. È il carburante che molti usano per tenere alta la concentrazione. Ma attenti: i suoi effetti non sono da sottovalutare, e come reagiamo dipende un po’ da ognuno di noi. Perché? Beh, ecco il succo della questione:
Secondo i super esperti dell’ANSES (Agenzia francese di sicurezza alimentare), la caffeina funziona come un piccolo ninja: combatte la stanchezza spegnendo dei recettori nel cervello che di solito ci dicono “hey, è ora di riposare!”. In pratica, la caffeina blocca i recettori dell'adenosina, il neurotrasmettitore che rilassa il cervello e ci fa avvertire la stanchezza. Risultato? Dopo averla bevuta, ti senti sveglio e pronto all’azione. Però, c’è un ma: se la prendi tardi, tipo dopo le 5 o le 6 del pomeriggio, potresti trovarti a fissare il soffitto per ore invece di dormire. L'emivita della caffeina, cioè il tempo che impieghiamo per eliminarne la metà della quantità consumata, varia tra le 3 e le 6 ore.
Gli effetti della caffeina variano un sacco da persona a persona, e ci sono un paio di motivi per cui potresti sentirne gli effetti più a lungo:
Ah, il classico “caffè e sigaretta”! Fumare accelera il metabolismo della caffeina, grazie a una proteina chiamata CYP1A2. Risultato? I fumatori spesso bevono più caffè perché la caffeina viene eliminata più velocemente.
Se anche un caffè piccolo ti tiene sveglio tutta la notte, potrebbe essere il momento di fare un passo indietro. Secondo i dottori Ko e Glazier della UCLA, il trucco sta nel limitarti a una tazza al giorno. Insomma, meglio meno, ma buono!