Lettera di Gurdjieff alla figlia: testamento dell’insegnamento del maestro armeno. Si tratta di una lettera che si dice che il maestro armeno indirizzò alla figlia Reyna d’Assia. Ma non si hanno conferme sulla veridicità di tale informazione, in quanto di questa lettera non c’è traccia. Fu resa nota al pubblico da Alejandro Jodorowsky, estimatore di Gurdjieff.

La lettera venne pubblicata nel libro “Il Maestro e le Maghe” del regista e poeta cileno Jodorowsky, secondo il quale l’incontro con Reyna d’Assia sarebbe avvenuto intorno al 1970, a Città del Messico, dopo una proiezione del film “El Topo” da lui creato.

Tuttavia, Dushka Howarth, l’ultima figlia di Gurdjieff, affermò di non avere mai sentito parlare di questa sua “presunta” sorella. 

Nonostante l’origine della lettera resti un mistero, la qualità del messaggio la rende un prezioso documento che vale la pena leggere e su cui riflettere. Essa può essere considerato un sunto degli insegnamenti della “Quarta Via”.

Ecco il testo integrale della lettera:

“Fissa la tua attenzione su te stessa.
Sii cosciente in ogni istante di ciò che pensi, senti, desideri e fai.
Finisci sempre quello che hai iniziato.
Fai quello che stai facendo nel migliore dei modi possibili.
Non t’incatenare a niente che alla lunga ti distrugga.
Sviluppa la tua generosità senza testimoni.
Tratta ogni persona come se fosse un parente stretto.
Metti in ordine quello che hai disordinato.
Impara a ricevere, ringrazia per ogni dono.
Smetti di autodefinirti.
Non mentire né rubare, se lo fai, menti e rubi a te stessa.
Aiuta il tuo prossimo senza renderlo dipendente.
Non occupare troppo spazio.
Non fare rumore né gesti inutili.
Se non la possiedi, imita la fede.
Non lasciarti impressionare da personalità forti.
Non impossessarti di niente né di nessuno.
Distribuisci con equità.
Non sedurre.
Mangia e dormi lo stretto necessario.
Non parlare dei tuoi problemi personali.
Non giudicare né discriminare quando non conosci la maggior parte dei fatti.
Non stabilire amicizie inutili.
Non seguire mode.
Non venderti.
Rispetta i contratti che hai firmato.
Sii puntuale.
Non invidiare i beni o gli esiti del prossimo.
Parla solo di ciò che è necessario.
Non pensare ai benefici che ti procurerà la tua opera.
Giammai minaccia.
Realizza le tue promesse.
In una disputa, mettiti nei panni dell’altro.
Ammetti che qualcuno ti superi.
Vinci le tue paure.
Aiuta l’altro ad aiutare sé stesso.
Vinci le tue antipatie ed avvicinati alle persone che desideri rifiutare.
Trasforma il tuo orgoglio in dignità.
Trasforma la tua collera in creatività.
Trasforma la tua avarizia in rispetto per la bellezza.
Trasforma la tua invidia in ammirazione per i valori dell’altro.
Trasforma il tuo odio in carità.
Non ti lodare né ti insultare.
Tratta ciò che non ti appartiene come se ti appartenesse.
Non lamentarti.
Sviluppa la tua immaginazione.
Non dare ordini solo per il piacere di essere obbedito.
Paga i servizi che ti danno.
Non fare propaganda delle tue opere o idee.
Non cercare di risvegliare negli altri sentimenti verso di te come: pietà, simpatia, ammirazione, complicità.
Non cercare di distinguerti per la tua apparenza.
Non contraddire mai, solo taci.
Non contrarre debiti, acquista e paga subito.
Se offendi qualcuno, chiedigli scusa.
Se l’hai offeso pubblicamente, scusati in pubblico.
Se ti rendi conto di aver detto qualcosa di sbagliato, non insistere in quell’errore per orgoglio e desisti immediatamente dai tuoi propositi.
Non difendere vecchie idee solo perché fosti tu ad enunciarle.
Non conservare oggetti inutili.
Non decorarti con idee altrui.
Non fotografarti insieme a personaggi famosi.
Non rendere conto a nessuno, sii il tuo proprio giudice.
Non definirti mai per quello che possiedi.
Non parlare mai di te senza concederti la possibilità di cambiare.
Renditi conto che niente è tuo.
Quando ti chiedono la tua opinione su qualcuno o qualcosa, dì solamente le sue qualità.
Quando ti ammali, invece di odiare quel male, consideralo tuo maestro.
Non guardare con la coda dell’occhio, guarda fisso.
Non dimenticare i tuoi morti, però riserva loro un luogo limitato che gli impedisca di invadere la tua vita.
Nel luogo in cui vivi, riserva sempre un posto a ciò che è sacro.
Quando realizzi un servizio non far risaltare i tuoi sforzi.
Se decidi di lavorare per gli altri, fallo con piacere.
Se dubiti tra fare e non fare, rischia e fa’.
Non cercare di essere tutto per il tuo compagno; ammetti che cerchi in un altro ciò che tu non puoi dargli.
Quando qualcuno ha il suo pubblico, non andare a contraddirlo e a rubargli l’audience.
Vivi di denaro guadagnato da te.
Non ti invischiare in avventure amorose.
Non ti vantare delle tue debolezze.
Non visitare mai nessuno solo per riempire il tuo tempo.
Ottieni per distribuire.
Se stai meditando e arriva un diavolo, metti quel diavolo a meditare.”

Gurdjieff Lettera alla figlia

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