“La vendetta non è mai una linea retta. È una foresta, e come una foresta è facile perdere la strada … perdersi … dimenticare dove sei entrato.” – Hattori Hanzo
Spunti di riflessione
La citazione di Hattori Hanzo, il leggendario ninja giapponese, offre una prospettiva molto veritiera sulla vendetta. Egli ci sta mettendo in guardia dal credere che vendicarsi sia facile e immediato. La vendetta, invece, non è un percorso lineare o semplice, ma una situazione complessa e intricata, come una foresta fitta.
Come nelle foreste, è facile smarrirsi, è facile dimenticare la direzione iniziale, così la stessa cosa accade quando ci si imbarca sulla strada della vendetta. Ci si può perdere nel dolore, nell’ira o nell’ossessione di far pagare qualcuno per ciò che ha fatto. Questo percorso può distogliere dalla giustizia e dalla redenzione, trasformando il desiderio di vendetta in una spirale autodistruttiva.
L’allegoria della foresta vuole inoltre rimandare all’idea che la vendetta può portare a conseguenze impreviste e indesiderate. Infatti, assomiglia a un viaggio in cui si possono incontrare ostacoli inaspettati, e ci si può trovare in situazioni più complicate di quanto ci si aspettasse all’inizio.
Hattori Hanzo ci fa meditare sulla complessità morale ed emotiva del gesto vendicativo, che spesso genera un ciclo interminabile di violenza e risentimento anziché risolvere i conflitti.
La saggezza di questa frase deve farci riflettere su cosa voglia dire perseguire la vendetta e sull’importanza di mantenere la chiarezza di intenti e la rettitudine morale anche nelle situazioni più difficili. Soprattutto, ci sta suggerendo che il vero coraggio e la vera forza possono essere trovati nel percorso della redenzione e del perdono, anziché nella ricerca della vendetta.