La solitudine spesso è una necessità e una conquista.
“La gente usa i rapporti d’amore e d’amicizia per colmare dei vuoti. Fino a quando ti danno conforto e sollievo va bene, ma se ti creano un minimo di disagio, la tua fragilità è tale che di colpo si interrompono. Allora la solitudine è una grande conquista, non una dannazione.” – Giorgio Gaber
Spunti di riflessione
La schiettezza unica di Giorgio Gaber ci mette di fronte ad una profonda verità che riguarda le relazioni umane e la solitudine. Gaber afferma che molte persone si avvicinano alle relazioni, sia d’amore che d’amicizia, con l’obiettivo di riempire dei vuoti o di soddisfare dei bisogni personali. Finché queste relazioni forniscono conforto e sollievo, vengono accolte e mantenute. Tuttavia, quando sorgono difficoltà o disagi, la fragilità individuale diventa evidente e le relazioni possono interrompersi improvvisamente.
La solitudine, secondo Gaber, diventa allora un’alternativa preziosa. Contrariamente alla comune percezione di essere una condanna, Gaber la presenta come una “grande conquista”. Infatti, la capacità di essere soli e di godere della propria compagnia, anziché considerarla come un fallimento o un’inferiorità, è un segno di forza e di autodeterminazione. La capacità di trovare pace e realizzazione nella solitudine può indicare una profonda conoscenza di sé e una capacità di autosufficienza emotiva.
Gaber ci fa riflettere sul valore della solitudine come momento di riconcializione con noi stessi e mezzo per ritrovare la libertà dalle dipendenze emotive create nelle relazioni tossiche. E’ importante però, che la solitudine non sia una scelta dettata dalla paura delle relazioni o dalla chiusura emotiva, ma piuttosto un equilibrio sano tra la compagnia degli altri e il tempo trascorso con sé stessi.