La legge dello specchio spiegata da Salvatore Brizzi.

Estratto dal libro di Salvatore Brizzi “Risveglio”, Anima Edizioni.

Quando odiamo qualcuno, odiamo nella sua immagine qualcosa che è dentro di noi. – Hermann Hesse

“Quando crediamo di vedere qualcosa di sbagliato all’esterno di noi, in realtà stiamo osservando un aspetto che si trova al nostro interno. La realtà ci fa da specchio. Vediamo solo ciò che siamo.

Se ci dà fastidio l’aggressività è perché anche noi abbiamo aggressività al nostro interno, e, se ci osservassimo con cura, troveremmo che in alcune occasioni della nostra vita essa inevitabilmente si manifesta.

Se ci infastidisce chi non ha rispetto, chiediamoci in quali occasioni NOI non abbiamo rispetto, perché se la mancanza di rispetto non fosse già dentro di noi, non ci darebbe fastidio all’esterno.

La causa del nostro fastidio non può mai essere un evento oggettivo esterno, per due principali motivi:

  • accade spesso che la stessa situazione dia fastidio a una persona e non a un’altra;
  • anche se cambiamo le condizioni esterne, noi continuiamo a provare lo stesso fastidio. Si vede bene nel rapporto di coppia quando si cambia partner, ma poi con quello nuovo dopo un po’ di tempo proviamo gli stessi fastidi; oppure quando cambiamo posto di lavoro e dopo un po’ di tempo incontriamo le stesse situazioni che non ci vanno bene.

Il nostro fastidio attira per Legge di Risonanza situazioni e persone che lo fanno emergere e ci permettono di osservarlo. Ciò vuol dire che risuoniamo solo con le persone che riflettono alcuni nostri aspetti interiori, e che ci danno fastidio proprio perché fanno emergere queste ‘zone buie’ che di norma preferiamo non vedere e releghiamo nel subconscio. Tutte quelle parti di noi che vengono ‘spinte sul fondo’ e nascoste alla luce della coscienza, riemergono in modo bizzarro: le condanniamo negli altri. La nostra aggressività repressa ci fa odiare chi è aggressivo e il nostro desiderio sessuale represso ci fa odiare chi, secondo noi, ha un comportamento sessuale troppo liberale.

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La Legge dello Specchio agisce secondo tre linee principali:

  • ci dà fastidio ciò che siamo;
  • ci dà fastidio ciò che vorremmo essere;
  • ci dà fastidio ciò a cui abbiamo rinunciato o ci è stato sottratto.

Del primo aspetto abbiamo già parlato. Anche il secondo è piuttosto evidente: alcune persone ci infastidiscono per il semplice motivo che vorremmo essere come loro, ma non possiamo. Ci dà fastidio chi ha tanti soldi perché magari vorremmo essere come lui, ci dà fastidio chi tradisce il partner perché magari vorremmo fare la stessa cosa, ci dà fastidio chi non rispetta le regole perché anche noi vorremmo trasgredirle, ma non abbiamo il coraggio di farlo.

Riguardo il terzo aspetto, ci dà fastidio, per esempio, ciò a cui abbiamo dovuto rinunciare da piccoli: i nostri genitori non ci compravano mai giocattoli, quindi ora critichiamo i bambini moderni che hanno tutto quello che vogliono. I nostri genitori erano poco affettuosi con noi, quindi ora ci infastidiscono o ci fanno sentire in imbarazzo quelle coppie che, secondo noi, si accarezzano troppo o si baciano troppo a lungo in pubblico.

Inoltre, entriamo in risonanza con quelle persone che possiedono degli aspetti complementari ai nostri: la vittima attrae il carnefice, la persona gelosa attrae un partner che la tradisce, chi è attaccato al denaro attrae il ladro che gli fa vedere il suo attaccamento…

Quando osserviamo un nostro fastidio, spesso per cogliere l’analogia dobbiamo uscire dalla situazione contingente e astrarre. Dobbiamo imparare ad usare il pensiero verticale. Per esempio, perché mi dà fastidio un ladro? Non perché sono un ladro anch’io, ma perché rispecchia il mio stesso attaccamento alle cose materiali, se infatti io non fossi attaccato quanto lui alla materia, non starei male quando vengo derubato. Perché mi dà fastidio una prostituta? Non perché lo sono anch’io, ma perché rispecchia il mio continuo prostituirmi, cioé il mio concedermi – al partner come sul lavoro – in cambio di vantaggi materiali. Oppure mi infastidisce perché io stessa vorrei essere sessualmente più libera.

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[…] Se non riusciamo a scorgere in noi stessi l’origine di un nostro fastidio, non è perché la colpa di tale fastidio sia effettivamente nel comportamento dell’altra persona, ma solo perché dobbiamo guardarci dentro ancora meglio e per più tempo.

In una prima fase dobbiamo comprendere che in realtà i difeti non sono negli altri, bensì in quelle parti di noi che proiettiamo sugli altri. In una fase successiva capiremo però che il problema non è nemmeno in noi, perché quel presunto difetto è unicamente una qualità in via di sviluppo, che può essere colta in tutta la sua bellezza solo con gli occhi del Cuore. La nostra aggressività o le nostre paure sembrano difetti solo fino a quando non li vediamo e non li accettiamo totalmente. Non sono da eliminare, bensì da guardare veramente attraverso l’anima.”

Risveglio
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(Dal libro 'Risveglio' di Salvatore Brizzi, pagg. 146-148)

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