In quasi tutte le svariate forme di gelosia entra l’amor proprio più che l’amore. – Paolo Mantegazza
Spunti di riflessione
La natura della gelosia è complessa. Paolo Mantegazza afferma che, in molti casi, ciò che alimenta la gelosia non è tanto l’amore autentico per l’altro, quanto piuttosto una forma di egoismo o di narcisismo, ossia l’amor proprio.
L’amor proprio, in questo contesto, si riferisce a quel sentimento di orgoglio personale e di autostima che può essere ferito dalla possibilità di perdere l’affetto, l’attenzione o il possesso dell’altro. La gelosia, quindi, diventa una reazione alla minaccia percepita non tanto per la relazione in sé, quanto per l’ego del soggetto geloso. Quando qualcuno si sente minacciato da un potenziale rivale, la paura di perdere il controllo, la considerazione o il rispetto degli altri può prevalere sulla paura di perdere la persona amata.
Si può dire che la gelosia potrebbe non nascere dal timore di non essere più amato, ma dalla paura di non essere più al centro dell’attenzione o di vedersi ridimensionato nel proprio valore. Questo spostamento del focus dalla relazione all’individuo stesso implica che la gelosia è, in molti casi, più un riflesso del desiderio di proteggere il proprio amor proprio che un vero e proprio sentimento d’amore.
Mantegazza, con queste parole, ci fa soffermare a riflettere sulla differenza tra amore e possesso, tra il volere il bene dell’altro e il voler mantenere il proprio status e la propria autostima intatti. La gelosia, quindi, potrebbe rivelarsi più una questione di orgoglio ferito che di amore puro e incondizionato.