Chi non si sazia mai, conta i soldi e scorda i sorrisi: l’ingordigia gli gonfia le tasche… ma il cuore resta a dieta, e i giorni son tristi come le briciole di un buffet. – Frate Saggino
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I consigli del giorno di Frate Saggino
Caro figliolo, ascolta la voce ruvida, ma sincera di Frate Saggino, che tra una tisana d’ortica e un ceffone fraterno, dice pane al pane e vino (annacquato) al vino.
Chi mai si sazia, va dicendo: “Un soldo qui, un soldo là”, e intanto conta monete come fossero ostie, ma senza benedizione. Le tasche sue, sì, son piene come le guance d’un bue davanti al fieno… ma ‘l cuore? Eh, poverello, magro come un digiuno del mercoledì delle Ceneri. Non ride, non canta, non fa nemmeno “amen”.
Che vita fa, costui? Corre dietro al luccichìo del danaro come un asino dietro alla carota, e intanto si scorda che il sorriso d’un amico, quello sì che sazia l’anima più d’un arrosto.
E così i suoi giorni, ahimè, son tristi. Non tristi come una pioggia d’aprile, che almeno fa crescere le viole… ma tristi come le briciole d’un buffet finito, quando arrivi tardi e trovi solo il prezzemolo decorativo e due olive ammaccate.
Sia dunque lodato chi si ferma a gustare la vita, anche se ha il borsello leggero, ché spesso è il cuore colmo di gioia, non la sacca piena d’oro, a far l’uomo ricco davvero.
Amen, e passa sempre la ciambella, ma senza ingordigia!
— Frate Saggino