Dall’ingenuità possono nascere dei piccoli miracoli, o anche delle grandi stronzate. – Fabrizio De André
Spunti di riflessione
La citazione di De André ci sta dicendo che l’ingenuità è come una lama a doppio taglio: può portare sia a cose straordinarie che a disastri totali.
- Da un lato, l’ingenuità può portare a risultati sorprendenti e positivi, come piccoli miracoli. Questo perché chi è ingenuo spesso affronta le cose senza preconcetti, con creatività e spontaneità, riuscendo a trovare soluzioni o idee innovative che altri non avrebbero considerato.
- Dall’altro lato, la stessa ingenuità può portare a errori, decisioni sbagliate o situazioni ridicole (le “grandi stronzate”), perché chi è ingenuo può agire senza valutare bene le conseguenze o senza un’adeguata esperienza.
Se volessimo fare un esempio banale potremmo dire che l’ingenuità è un po’ come tentare di cucinare senza seguire la ricetta: a volte tiri fuori un capolavoro da chef stellato, altre volte incendi la cucina.
Ci sono momenti in cui proprio perché uno non sa di non poter fare una cosa… la fa! E magari gli riesce pure alla grande. È il caso di chi inventa qualcosa di geniale solo perché non si è posto troppi limiti o paranoie. Tipo quando da piccoli provavamo a volare saltando dal divano con un asciugamano come mantello: non funzionava, ma quanta magia c’era nell’idea?
D’altra parte, l’ingenuità può anche essere la madre di decisioni discutibili, come fidarsi di uno sconosciuto che ti promette soldi facili o provare a riparare il cellulare caduto nel water con il phon (non funziona!).
Insomma, l’ingenuità è come il sale in cucina: un pizzico può fare miracoli, troppo può rovinare tutto. L’importante è saperla dosare… o almeno avere qualcuno accanto che ti avvisi quando stai per combinare una “grande stronzata”.
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