Interpretazione a Molti Mondi di Everett e Biocentrismo di Lanza: come si collegano queste due teorie?

L’interpretazione a Molti Mondi di Everett (in inglese, Many-Worlds Interpretation, o MWI) è una delle interpretazioni più affascinanti della meccanica quantistica. Proposta nel 1957 dal fisico Hugh Everett III, questa interpretazione cerca di dare una spiegazione al problema del collasso della funzione d’onda nella meccanica quantistica.

La sovrapposizione di stati

Nella meccanica quantistica, le particelle possono esistere in una sovrapposizione di stati, cioè in più stati contemporaneamente, fino a quando non vengono misurate. Ad esempio, l’elettrone può essere in due posizioni diverse nello stesso momento. Secondo l’interpretazione tradizionale (interpretazione di Copenaghen), quando si misura una particella, la funzione d’onda “collassa”, e si ottiene un singolo risultato.

Ma questo collasso non viene spiegato in modo chiaro: cosa significa che una funzione d’onda collassa? E chi o cosa lo causa?

L’interpretazione a Molti Mondi

Secondo Everett, la funzione d’onda non collassa mai. Invece, quando avviene una misura quantistica, l’universo si “ramifica” in più copie, una per ciascun possibile esito della misura. Ogni risultato possibile della misura esiste in un mondo parallelo.

Ad esempio:

  • Se misuri una particella in sovrapposizione tra gli stati A e B, invece di ottenere solo A o solo B, l’universo si divide in due:
    • In un universo, il risultato è A.
    • Nell’altro universo, il risultato è B.

In ciascun universo, tu “esisti” e osservi uno dei due risultati, ma non sei consapevole degli altri universi paralleli.

Caratteristiche principali

  1. La realtà è deterministica: la meccanica quantistica segue leggi matematiche deterministiche. Il “caso” non esiste davvero; invece, tutti gli esiti possibili accadono, ma in universi separati.
  2. Nessun collasso della funzione d’onda: Ciò che sembra essere il collasso della funzione d’onda è semplicemente la percezione soggettiva di un osservatore che si trova in un ramo specifico dell’universo.
  3. Il ruolo dell’osservatore: non è l’osservatore che provoca il collasso della funzione d’onda, come suggerisce l’interpretazione di Copenaghen. L’osservatore è semplicemente “diviso” in molte copie che esistono nei vari mondi paralleli.
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Un esempio pratico: il gatto di Schrödinger

Il famoso esperimento mentale del gatto di Schrödinger diventa molto interessante nell’interpretazione dei molti mondi:

  • Un gatto è in una scatola con un meccanismo che può ucciderlo o lasciarlo vivo a seconda del decadimento di un atomo radioattivo.
  • Nell’interpretazione di Everett, quando si apre la scatola, l’universo si divide in due:
    • in un mondo, il gatto è vivo.
    • Nell’altro mondo, il gatto è morto.
  • Entrambi i risultati esistono, ma in universi paralleli.

Conseguenze filosofiche

  1. Infiniti universi: ogni volta che avviene un evento quantistico, l’universo si divide. Questo implica che esistano un numero incredibile (forse infinito) di universi paralleli.
  2. Natura della realtà: Secondo questa interpretazione, tutti i possibili esiti di ogni evento sono altrettanto “reali” quanto quello che percepiamo noi. Il nostro universo non è unico, ma solo uno dei tanti.
  3. Impatti sul libero arbitrio: L’idea che tutti i risultati possibili accadano in qualche universo può portare a domande profonde sul concetto di scelta e di libero arbitrio.

Critiche e controargomentazioni

  1. Non verificabile: l’esistenza di universi paralleli non può essere osservata o dimostrata direttamente, il che rende difficile testare sperimentalmente questa interpretazione.
  2. Occam’s Razor: alcuni scienziati ritengono che l’interpretazione dei molti mondi violi il principio del rasoio di Occam, introducendo un numero infinito di universi senza necessità.
  3. Impatti emotivi: pensare che esistano universi in cui accadono tutte le possibilità, anche quelle negative, può essere difficile da accettare.

Nonostante ciò, l’interpretazione dei molti mondi è popolare tra alcuni fisici teorici perché è elegante e risolve il problema del collasso della funzione d’onda senza bisogno di ipotizzare meccanismi extra.

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Biocentrismo: i punti chiave

Il Biocentrismo di Robert Lanza è un’ipotesi filosofica e scientifica che propone una visione radicalmente diversa del rapporto tra vita, coscienza e universo. Secondo Lanza, la coscienza non è semplicemente un prodotto del cervello, ma un elemento fondamentale della realtà, e l’universo esiste solo in relazione alla percezione cosciente.

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I punti chiave sono:

  • La coscienza come primaria: secondo Lanza, l’universo non esiste indipendentemente dall’osservazione; è la coscienza che dà origine alla realtà che percepiamo.
  • Il tempo e lo spazio sono costruzioni della mente: spazio e tempo non esistono come entità oggettive, ma sono strumenti che la coscienza usa per organizzare le esperienze.
  • La vita crea l’universo, non il contrario: l’universo non è un meccanismo cieco che ha generato la vita per caso, ma è costruito in modo che la vita e la coscienza possano esistere.

Connessione tra Biocentrismo e Interpretazione a Molti Mondi

L’interpretazione dei molti mondi (MWI) e il Biocentrismo di Lanza potrebbero sembrare inizialmente in contrasto, ma condividono alcune idee compatibili, anche se divergono in altri punti fondamentali. Vediamo come si possono collegare:

1. Il ruolo dell’osservatore

  • Interpretazione dei Molti Mondi (MWI): l’osservatore non gioca un ruolo speciale; la realtà si divide in universi paralleli a ogni interazione quantistica, indipendentemente dalla presenza di una coscienza.
  • Biocentrismo: Lanza enfatizza che la coscienza è cruciale e centrale per l’esistenza della realtà. Senza una mente che osserva, l’universo semplicemente non esisterebbe.

Il legame fra le due teorie è che il Biocentrismo reinterpreta l’MWI affermando che ogni “ramo” o universo parallelo esiste solo in relazione a una coscienza che lo percepisce. In altre parole, gli universi paralleli potrebbero non esistere come entità indipendenti, ma solo quando vengono osservati.

2. La realtà come sovrapposizione

  • MWI: tutte le possibili realtà esistono contemporaneamente come mondi paralleli.
  • Biocentrismo: Lanza sostiene che queste realtà sovrapposte esistono solo come potenzialità nella coscienza. In assenza di un osservatore, non ci sono universi reali, ma solo possibilità.

Collegamento: il Biocentrismo interpreta la sovrapposizione quantistica come una serie di stati potenziali “attivati” dalla coscienza. In questa visione, i “molti mondi” non sarebbero realtà fisiche indipendenti, ma possibilità mentali che la coscienza concretizza quando le osserva.

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3. Spazio, tempo e universi paralleli

  • MWI: gli universi paralleli esistono contemporaneamente in uno “spazio quantistico” che trascende il nostro spazio-tempo.
  • Biocentrismo: spazio e tempo sono costruzioni della coscienza, quindi anche gli universi paralleli potrebbero essere “contenuti” all’interno della mente piuttosto che in uno spazio fisico esterno.

Collegamento: nella sua teoria, Lanza vede gli universi paralleli come rappresentazioni mentali, non come realtà fisiche autonome. Potrebbero essere “creati” e “distrutti” dalla coscienza stessa.

4. La coscienza come creatrice

Un punto cruciale di contatto potrebbe essere l’idea che la coscienza non solo osserva la realtà, ma la crea. Se il Biocentrismo afferma che la coscienza dà origine al nostro universo, allora è possibile immaginare che questa coscienza possa simultaneamente creare rami di realtà ogni volta che fa un’osservazione, risuonando con l’idea dei “molti mondi”.

Differenze fondamentali

Nonostante i collegamenti fra le due teorie, ci sono anche differenze significative:

  1. Esistenza degli universi paralleli
    • MWI li considera reali e indipendenti dalla coscienza.
    • Il Biocentrismo li considera subordinati alla percezione della coscienza.
  2. Determinismo
    • MWI propone una visione deterministica della realtà: tutte le possibilità accadono.
    • Il Biocentrismo sottolinea il ruolo creativo e selettivo della coscienza, che potrebbe scegliere quali possibilità manifestare.

Un esempio pratico: il gatto di Schrödinger nel Biocentrismo

Nell’MWI, il gatto vive e muore in universi separati. Nel Biocentrismo, invece, la coscienza dell’osservatore determina l’esito: il gatto è in una sovrapposizione di stati solo come potenzialità, finché un osservatore cosciente non “sceglie” di percepirlo vivo o morto. Non è tanto una divisione fisica della realtà, quanto una “creazione” mentale.

Conclusione

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Il Biocentrismo e l’interpretazione dei molti mondi si intrecciano nel tentativo di spiegare il ruolo della coscienza nella meccanica quantistica. Mentre l’MWI pone enfasi su una realtà oggettiva e fisica che si ramifica, il Biocentrismo reinterpreta tutto attraverso la lente della coscienza, suggerendo che gli universi paralleli non sono “là fuori”, ma esistono solo in relazione alla mente.

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