Il valore del tempo secondo la filosofia Zen: relatività e soggettività della percezione.
Storiella Zen
Il valore del tempo
Per scoprire il valore di un anno, chiedi a uno studente che è stato
bocciato all’esame finale.
Per scoprire il valore di un mese, chiedi a una madre che ha messo
al mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana, chiedi all’editore di una
rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un’ora, chiedi agli innamorati che stanno
aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha
appena perso il treno, il bus o l’aereo.
Per scoprire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che è
sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un centesimo di secondo, chiedi ad un atleta che alle
Olimpiadi ha vinto la medaglia d’argento.
Spunti di riflessione
Questa storiella zen è un chiaro riferimento alla relatività del tempo e al suo valore soggettivo. Attraverso gli esempi ci fa rendere conto di come le esperienze individuali influenzino la percezione del tempo stesso.
Iniziando dalla scala temporale più ampia: un anno. Per molti, potrebbe sembrare un lasso di tempo considerevole, ma per uno studente che è stato bocciato all’esame finale, potrebbe sembrare incredibilmente lungo e pieno di sfide, evidenziando quanto il valore di un anno dipenda dall’esperienza personale e dalle circostanze.
Scendendo lungo la scala temporale, la storiella ci mostra come il valore di un periodo più breve possa essere ancor più significativo in determinate circostanze. Un mese può sembrare infinitamente prezioso per una madre che ha dato alla luce un bambino prematuro, poiché durante quel periodo ogni giorno, ogni ora e ogni minuto possono essere pieni di ansia, speranza e preoccupazione.
Passando alla settimana, notiamo come il valore possa essere differente se rapportato a un tipo di professione. Per un editore di una rivista settimanale, una settimana potrebbe significare la differenza tra un numero ben strutturato e informativo e uno che non soddisfa le aspettative dei lettori.
La storiella poi si restringe ulteriormente, toccando il valore dell’ora, del minuto e persino del secondo. Queste unità di tempo possono assumere un significato straordinario in circostanze specifiche. L’attesa di un incontro tra amanti può rendere ogni ora, ogni minuto e ogni secondo carico di anticipazione e desiderio. Allo stesso modo, perdere un treno, un bus o un aereo può far percepire il valore di un minuto in modo molto intenso, quando ogni istante conta nel cercare di raggiungere il proprio obiettivo.
Infine, la storiella evidenzia come persino la frazione più piccola di tempo, un centesimo di secondo, possa essere incredibilmente preziosa. Per un atleta che ha gareggiato alle Olimpiadi e ha vinto una medaglia d’argento, quel centesimo di secondo potrebbe essere la differenza tra la gloria e la delusione, mostrando quanto anche la più piccola frazione di tempo possa avere un valore immenso in determinati contesti.
Tutte queste considerazioni ci insegnano a non valutare il tempo solo in base alla sua durata, ma anche (e soprattutto) in base alle esperienze e alle situazioni individuali che lo caratterizzano. Il tempo non è solo una misura astratta, ma un concetto profondamente individuale, modellato dalle nostre esperienze e dalle nostre percezioni interiori.