Frasi e citazioni dal 22 al 29 Ottobre: opportunità, carpe diem, padronanza di sè.
- Riflessione: aprirsi alle possibilità significa guardare con fiducia a ciò che ci viene offerto dalla vita, ma non vuol dire agire di impulso e buttari a capofitto su tutto. Per questo bisogna essere “aperti e scettici su tutto“, ovvero ascoltare il proprio buonsenso e essere pronti ad apprendere dalle buone e dalle “cattive” cose.
- Riflessione: quando si pensa alla magia, si crede che debba essere qualcosa di impossibile e mai visto. Non ci accorgiamo che la magia si trova nella straordinaria creazione della vita, nelle leggi dell’Universo (di cui poco sappiamo), nel nostro organismo che è così complesso e che ci fa esistere, nella nostra anima che ci rende speciali. C’è così tanta magia da scoprire dentro e intorno a noi!
- Riflessione: le opportunità non sempre ci cadono dal cielo. Spesso dobbiamo crearle o cercarle. L’aforisma suggerisce di non stare con le “mani in mano” ad attendere le occasioni, ma inventare, costruire, creare per aprire la porta a nuove opportunità. E’ come dire che “chi dorme, non piglia pesci“: infatti le situazioni devono anche essere aiutate da noi a realizzarsi. L’attesa passiva non rende molto!
- Riflessione: il sunto di questa frase è “Carpe diem”, cogli l’attimo! Perchè è importante approfittare dell’oggi? Semplicemente perché le opportunità di oggi non sai se le avrai anche domani e se quello che ti si presenta è ciò che è bene per te, non esitare ad accoglierlo ora! La frase di Orazio è anche un monito a vivere il presente e a non proiettare tutto verso un futuro incognito e incerto. E’ la concezione epicurea che si fonda proprio sul pensiero oraziano. Ma, attenzione! Non è uno sprono a lasciarsi andare a tutto quello che ci capita, a tutti i godimenti e pazzie del momento. E’ piuttosto un consiglio a non oziare pensando che domani sarà migliore. E’ fondamentale quindi, saper cogliere i doni adatti a noi, nell’attimo in cui si presentano, senza lasciarsi sviare dalle futilità che ci rubano energie.
- Riflessione: la quotidianità si svolge con azioni abitudinarie. Anche i nostri comportamenti e le nostre reazioni sono ripetitivi e schematici. Non sempre è utile cristallizzarsi in routine e schemi. Ci sono sane abitudini che è bene mantenere, ma ci sono azioni che facciamo senza pensarci e che ci fanno solo sprecare energie o che al contrario ci fossilizzano. La capacità di sapersi rinnovare ci rinvigorisce nel corpo e nello spirito. Dobbiamo però sapere cosa è meglio modificare e cosa ci fa bene lasciare com’è.
- Riflessione: La prima cosa che mi viene in mente è la parabola del “cieco che guida un altro cieco”: chi non ha padronanza di se stesso, chi non ha la lucidità mentale e un’impeccabile coerenza, non può mettersi alla guida degli altri. Purtroppo non è così nei fatti, perché si osserva sovente che chi ha dei ruoli di comando non ha alcuna qualità per assumerli. Ed ecco il risultato nella nostra società, in cui non si vive certamente di meriti e riconoscimenti di virtù, ma di tornaconti, favoristismi e compromessi. L’esempio è valido in ogni ambito in cui c’è un impostore che si mette alla guida di una qualche impresa: dai santoni (o guide spirituali), ai manager aziendali, ai governanti.
- Riflessione: Non è così scontato il messaggio della frase, perché molte volte non conoscendo veramente quali sono le nostre capacità, intraprendiamo percorsi che non sono adatti a noi. Quando per qualche motivo ci ritroviamo a compiere lavori che non si addicono alle nostre potenzialità, si andrà incontro a delusioni e fallimenti. Il motivo è semplice: svolgeremo male quel compito perché non ci piace farlo e perché non rispecchia le nostre attitudini. In questo modo le nostre vere abilità non verranno sfruttate e ci sentiremo incapaci di fare bene. E’ osservabile spesso in chi si imbatte in imprese che poi non sa portare a termine perché non ha saputo valutare e misurare le sue forze. Imparare a riconoscere i nostri potenziali è fondamentale per raggiungere gli obiettivi. Scoprendo il nostro talento ci si incammina verso il successo. In fondo tutti abbiamo talento, perché non è altro che l’inclinazione naturale verso qualcosa che siamo portati a fare.