Riflessione
Significato del proverbio
Ah, l’invidia! Quel sentimento sottile e pungente, che si insinua come una spina nel fianco ogni volta che il vicino sfoggia un'auto nuova, o che l'amica torna dalle Maldive con la pelle color bronzo e un sorriso da cartolina. Ma riflettiamoci: che cosa ci ha mai portato? Forse un conto in banca più florido? No di certo. Se mai, una collezione di serate rovinate e qualche ulcera in più.
Perché l’invidia è una di quelle cose che lavora contro di noi, come un dipendente pigro: ci fa fare confronti inutili e ci convince che, se il successo di qualcun altro ci infastidisce abbastanza, allora avremo vinto qualcosa. Ma no, non funziona così! Quella casa più grande, quella promozione... non si materializzeranno nel nostro salotto solo perché rosichiamo da mattina a sera.
Anzi, l’invidia è piuttosto come un abito troppo stretto: non sta bene a nessuno, e più ci stringe, più ci rende goffi. Se proprio vogliamo accumulare qualcosa, sarebbe meglio accumulare risate, o magari l’arte di fare una smorfia credibile mentre diciamo "Che bello, sono così contento per te!".
Perciò, lasciamola lì, l’invidia. Non ha mai arricchito nessuno, ma al massimo ha fatto guadagnare un po’ di soddisfazione a chi ce l’ha provocata. Meglio mettersi al lavoro su noi stessi: magari non ci farà diventare ricchi in denaro, ma almeno ci risparmieremo quel fastidioso bruciore di stomaco.