La frase del giorno oggi 5 Settembre 2024 è:
È bello svegliarsi e non farsi illusioni. Ci si sente liberi e responsabili. Una forza tremenda è in noi, la libertà. Si può toccare l’innocenza. Si è disposti a soffrire. – Cesare Pavese
Spunti di riflessione
La libertà interiore di cui parla Cesare Pavese è il valore più grande dell’esistenza di un essere umano. Pavese parla di “svegliarsi e non farsi illusioni“ riferendosi a un risveglio esistenziale, un momento di lucidità in cui si abbandonano i sogni e le false aspettative, per vedere la realtà nella sua complessità. Non avere illusioni apre a una nuova prospettiva che è quella senza filtri o idealizzazioni, l’unica che può portarci a una forma di liberazione.
Questa libertà, tuttavia, non è leggera o priva di responsabilità. Al contrario, Pavese sottolinea che nel momento in cui ci si libera dalle illusioni, ci si sente “liberi e responsabili”. La libertà di cui parla non è una condizione di spensieratezza, ma una consapevolezza dolorosa che comporta il dover fare i conti con se stessi e con le proprie scelte. Non c’è più nessuno da incolpare o da cui fuggire: la forza della libertà ci obbliga a confrontarci con la realtà e a prendere su di noi il peso delle nostre decisioni.
La libertà, in questa visione, diventa una “forza tremenda” perché è sia una potenza creatrice che un fardello. Liberi dalle illusioni, ci avviciniamo all’innocenza, non in senso di purezza incontaminata, ma come una condizione originaria, primitiva, di autenticità e verità. Questa innocenza è toccabile solo quando si è consapevoli della sofferenza, quando si è pronti a sopportarla e attraversarla.
Infine, l’essere “disposti a soffrire” diventa un elemento essenziale della vera libertà. Non si fugge dal dolore, ma lo si accetta come parte integrante della condizione umana, una sofferenza che non è necessariamente negativa, ma che può essere fonte di arricchimento.
La citazione di oggi è un’importante riflessione su cosa sia davvero la libertà: essa è come una forza intensa che ci rende responsabili della nostra esistenza e della nostra sofferenza, ma che, allo stesso tempo, ci avvicina al nostro vero essere.