Non predicate la moralità, voi che ne avete soltanto per chiudere gli occhi sullo spettacolo delle miserie che create. – Giovanni Verga
Spunti di riflessione
La morale, in fondo, è un lusso per chi se lo può permettere. Un vestito ben stirato che si indossa nelle occasioni giuste, per poi toglierlo non appena diventa scomodo. Chi predica la moralità, spesso lo fa dall’alto di un privilegio che non ammette crepe, che non conosce la fame, la disperazione, l’odore acre della miseria.
C’è sempre stata questa abitudine: chi sta bene si costruisce una realtà su misura, un piccolo mondo ordinato dove il dolore altrui diventa un fastidio, un errore di sceneggiatura da ignorare. Ma la realtà non è mai pulita, mai liscia come il marmo delle case dei benpensanti. La realtà è fango, è disordine, è ingiustizia che si ripete.
Eppure, chi è responsabile di queste miserie è spesso il primo a scandalizzarsi di esse. Il ricco che parla della pigrizia dei poveri, il potente che condanna la corruzione altrui, il benestante che elogia la sobrietà mentre riempie la sua tavola. Ipocrisia? Forse. O forse è solo un modo come un altro per evitare di guardarsi allo specchio.
Ma la verità, prima o poi, si insinua nelle crepe di ogni facciata. E allora, le parole vuote non basteranno più.