Frase del 5 Giugno 2024.
“Perciò l’ultima cosa che vorrei dire a ciascuno di voi, Cari Amici è: portate a compimento la vostra vita meglio che potete, anche se è basata sull’errore, perché il filo della vita va dipanato, e spesso attraverso l’errore si arriva alla Verità.” – Jung parla, Interviste e incontri
Spunti di riflessione
Dalla grande conoscenza di Jung sui meccanismi della psiche umana, possiamo fare tesoro dei consigli che ci ha lasciato nei suoi scritti. Questa citazione parla della vita, del valore dell’errore e della verità.
1. L’importanza del completare la propria vita:
Jung esorta ciascuno di noi a portare a compimento la propria vita nel miglior modo possibile. Si riferisce all’autorealizzazione che ognuno di noi cerca, anche incosciamente. Lasciar scorrere i propri giorni a casaccio, senza stimoli e apaticamente, vorrebbe dire rimanere insoddisfatti e incompleti. Per questo Jung conscilia di completare la vita, come un’opera d’arte o un progetto che richiede impegno, dedizione e cura. Il termine stesso “compimento” che Jung si riferisce a un senso di pienezza che dia un significato all’esistenza di ogni individuo.
2. Il ruolo dell’errore:
Jung riconosce che la vita di ciascuno può essere basata su errori. Invece di demonizzare l’errore, Jung lo valorizza come parte integrante del percorso di vita. Gli errori non sono solo inevitabili, ma possono essere strumenti preziosi per l’apprendimento e la crescita. In un’ottica junghiana, gli errori fanno parte del processo di individuazione, il percorso che porta alla realizzazione del Sé.
3. Il filo della vita:
L’immagine del “filo della vita” che va dipanato rimanda all’idea del processo continuo, di un viaggio che si svela gradualmente. Ogni esperienza, positiva o negativa, ha un ruolo nel tessere la trama della nostra esistenza. I momenti vissuti, le scelte fatte e ogni sbaglio contribuisce a svelare il disegno complessivo della nostra vita.
4. L’errore come via verso la verità:
Attraverso l’errore si arriva alla verità: questo concetto è profondamente radicato nella visione che aveva Jung della psiche umana, dove il confronto con le “ombre” e gli aspetti meno consci di noi stessi può portare a una comprensione e integrazione dell’individualità. La verità, secondo Jung, non è un punto di arrivo statico, ma un processo dinamico di scoperta che avviene anche attraverso le nostre imperfezioni e i nostri sbagli.
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5. L’invito alla compassione e all’accettazione:
Implicitamente, Jung invita alla compassione verso se stessi e gli altri. Accettare i propri errori e quelli degli altri come parte del percorso umano ci fa diventare più tolleranti e comprensivi. Non dobbiamo rimanere “schiacciati” o avviliti da ogni fallimento, perché è inevitabile fare tentativi che non vanno a buon fine.
La riflessione di Jung è di vedere la vita come un viaggio complesso e unico, in cui ogni esperienza ha valore. Gli errori, spesso considerati fallimenti, sono passaggi necessari verso una comprensione più profonda della nostra esistenza. La vita, con tutte le sue sfaccettature, va affrontata senza tirarsi indietro e alla fine ci mostrerà la nostra verità, il nostro “perché”.