Frase del 21 Aprile 2024.
“C’è qualcosa di peggio che avere un’anima malvagia. È avere un’anima assuefatta.” – Charles Peguy
Spunti di riflessione
Sebbene l’essere malvagi possa essere terribile, l’essere assuefatti a quella malvagità può essere ancora più dannoso e deprimente. Quando non ci si abitua anche alle peggiori nefandezze, senza che nasca dentro di noi alcuno stimolo per il cambiamento, vuol dire essere caduti nell’inerzia dell’anima.
Cosa comporta tale inerzia?
- La perdita della sensibilità: essere assuefatti implica essere abituati a qualcosa, anche se negativo o dannoso. Nel caso di un’anima malvagia, questo potrebbe significare diventare insensibili al male, accettandolo come normale o inevitabile. La sensibilità alla sofferenza altrui e alla propria coscienza potrebbe essere compromessa, rendendo difficile qualsiasi possibilità di redenzione o cambiamento.
- La mancanza di volontà di cambiare: l’assuefazione implica anche una sorta di dipendenza, un’incapacità di liberarsi da qualcosa che ci opprime o ci danneggia. Una persona dall’animo cattivo non solo perpetua il male, ma non ha neanche il desiderio o la volontà di smettere. La mancanza di volontà di cambiare è una condanna ancor più grande rispetto alla malvagità stessa.
- La perdita di speranza: essere assuefatti al male potrebbe significare anche perdere la speranza di migliorare o di vedere un mondo migliore. E’ un atteggiamento pessimistico che genera stagnazione spirituale e morale, in cui non vi è più spazio per la crescita o per la positività. In questo senso, l’assuefazione potrebbe essere considerata come una sorta di prigione auto-imposta per l’anima.
L’antitodo a tale condizione di inerzia è rimanere sempre vigili nei confronti del male, sia esso dentro di noi o nel mondo esterno, e mantenere viva la speranza e la volontà di cambiare e di migliorare, anche nelle circostanze più difficili.