Frase del 19 Giugno 2024.
“Non c’è una pace così come tu la intendi. C’è la pace, senza dubbio, ma non una pace che alberghi durevolmente in noi e non ci abbandoni più. C’è solo una pace che si conquista con lotte senza tregua, e tale conquista dev’essere rinnovata giorno per giorno.” – Hermann Hesse, ‘Narciso e Boccadoro‘
Spunti di riflessione
Hermann Hesse in questa citazione tratta da ‘Narciso e Boccadoro’ parla della condizione umana e della ricerca della pace. Hesse dice che la pace interiore non è una condizione permanente e stabile, ma un traguardo dinamico che richiede uno sforzo continuo.
Se riflettiamo sulla natura ordinaria dell’essere umano, ci rendiamo conto di quanto sia difficile e utopistico mantenere una condizione permanente di qualsiasi stato d’animo. La pace interiore, in particolar modo, è la cosa più difficile da stabilizzare, per questo realisticamente nella citazione si nega l’esistenza di una pace duratura e immutabile.
Secondo Hermann Hesse la pace è qualcosa di fluido, un obiettivo che richiede costante attenzione e lavoro. Poiché il percorso di vita è sempre pieno di imprevisti che minano il nostro equilibrio, per mantenere uno stato di serenità bisogna continuamente sapersi rinnovare e mantenere saldi al nostro nucleo centrale, alla nostra anima o io interiore.
La necessità di rinnovare la conquista della pace “giorno per giorno” valorizza l’importanza della perseveranza e dell’impegno. Hesse offre una prospettiva che incoraggia un approccio attivo alla vita, in cui la pace non è solo uno stato di essere, ma un processo di crescita e miglioramento continuo che permette di barcamenarsi fra le fluttuazioni psichiche e gli eventi esterni.
Implicazioni Filosofiche
L’Impermanenza della vita e la consapevolezza
Hesse sembra rifarsi ad una visione buddista dell’impermanenza, dove tutto è in costante cambiamento. Accettare questa impermanenza è un atto liberatorio. I maestri saggi che hanno raggiunto l’illuminazione parlano di uno stato di pace interiore che diventa la loro stessa natura, ma si tratta di un raggiungimento spirituale molto elevato.
Uno strumento per coltivare la pace interiore è certamente la consapevolezza quotidiana delle proprie emozioni, pensieri e azioni. Si può mettere in pratica con l’autosservazione e la meditazione, che permettono di rimanere centrati e presenti nel momento.
L’Etica del lavoro interiore
La citazione di Hesse può anche essere vista come un invito a un’etica del lavoro interiore che serve all’individuo per evolvere e apportare cambiamenti. Infatti, la pace non è un dono che si riceve passivamente, ma un risultato di uno sforzo attivo e deliberato.
Conclusione
In conclusione, Hermann Hesse ci apre ad una nuova idea di pace, mostrandoci che non è una condizione statica, ma un traguardo dinamico risultato di un impegno continuo. Secondo questa visione, la pace interiore è un viaggio senza fine, un processo di conquista e riconquista che ci mantiene vivi, attenti e in equilibrio.