Favola di Esopo sull’amicizia tradita con morale: “L´aquila e la volpe

Un’aquila e una volpe, diventate amiche, stabilirono di abitare una vicino all’altra, pensando che la vita in comune avrebbe rafforzato la loro amicizia. L’aquila volò sulla cima di un albero altissimo e vi fece il suo nido; la volpe strisciò sotto il cespuglio che cresceva ai suoi piedi e vi partorì i suoi piccoli.

Un giorno, mentre la volpe era uscita a cercare da mangiare, l’aquila che si trovava a corto di cibo, piombò nel cespuglio, afferrò i volpacchiotti e se ne fece una scorpacciata insieme con i suoi figli.

Quando, al suo ritorno, la volpe vide cosa le avevano fatto, fu colta da un grande dolore, non solo per la morte dei suoi piccoli, ma soprattutto per il pensiero della vendetta: infatti mai lei, animale di terra, avrebbe avuto la possibilità di inseguire un volatile.

Perciò, immobile, da lontano, unico conforto che rimane ai deboli e agli impotenti, scagliava maledizioni sulla sua nemica. Ma non passò molto e toccò all’aquila scontare il suo delitto contro l´amicizia.

Infatti, un giorno che si offriva in campagna un sacrificio agli dei, essa piombò giù e si portò via dall’altare uno dei visceri che stava prendendo fuoco; ma quando l’ebbe trasportato nel suo nido, un forte soffio di vento lo investì e da qualche filo di paglia secca si accese una vivida fiammata. I suoi piccoli, non ancora in grado di volare, furono bruciati e caddero al suolo. La volpe accorse e se li divorò tutti sotto gli occhi della madre.

Morale della favola

Subire un tradimento è un grave dolore, soprattutto se a tradirci sono gli amici che meno sospettiamo, le persone a cui abbiamo dato la nostra fiducia.

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Quando subiamo un tale torto, ci sentiamo inerti, ma ci assale anche un desiderio di ricambiare facendo provare al traditore lo stesso dolore.

La vendetta non è di per sé una buona soluzione: agendo con rabbia possiamo causare problemi al nostro nemico, ma certe volte le azioni ci si possono ripercuotere contro.

Non è mai una cosa consigliata agire sotto l’impeto del rancore.

Attendere il giusto momento si rivela sempre la cosa più saggia, perché in realtà saranno il tempo e il karma a fare il loro corso. In questo modo, l’azione che verrà agevolata dagli stessi eventi che si creeranno, può essere quella più idonea. Senza forzare le cose, il karma ci verrà incontro, se davvero la persona che ci ha tradito merita una lezione.

Potrà non essere immediato, ma ogni “nodo viene al pettine” e non c’è nulla che sfugga alle leggi di causa ed effetto.

Ricordiamo che chi tradisce adotta un comportamento ignobile e infame; prima o poi cadrà vittima della sua stessa povertà d’animo e si procurerà da sé la lezione che gli spetta!

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