Favola sulla libertà con morale.
Il lupo e il cane (favola di Fedro)
“Quanto sia dolce la libertà, voglio esporlo in breve.
Un lupo, sfinito dalla magrezza, si imbatté per caso in un cane ben
pasciuto.
Si salutarono e si fermarono a parlare: «Dimmi un po’, come fai
a essere così bello lustro? Che cosa hai mangiato per avere messo su tanta
carne? Io, che sono molto più forte, muoio di fame».
Il cane con franchezza: «Puoi essere nella mia stessa condizione se sei disposto a
prestare al padrone un servizio come il mio». «Quale?», chiese il lupo.
«Custodire il portone e proteggere di notte la casa dai ladri». «Io sì,
sono pronto: ora mi tocca sopportare neve e pioggia; dura è la vita che
trascino nei boschi. Come sarebbe più facile per me vivere sotto un tetto,
e saziarmi di cibo abbondante senza fare nulla!». «Allora vieni con me».
Cammin facendo, il lupo scorge il collo del cane spelato dalla catena.
«Come te lo sei fatto, amico?» «Non è nulla». «Ma dimmelo, per piacere».
«Dato che appaio aggressivo, durante il giorno mi tengono legato, perché
dorma quando c’è il sole, e stia sveglio quando è notte: mi sciolgono al
crepuscolo, e allora vado in giro dove mi pare. Mi portano il pane senza
che io lo deva chiedere; il padrone mi dà gli ossi della sua tavola; la
servitù mi getta bocconi e le pietanze di cui non ha più voglia. Così,
senza fatica, la mia pancia si riempie». «Di’ un po’, se ti viene voglia
di andartene a zonzo, hai la libertà di farlo?» «Ma certo che no»,
rispose. «Goditi pure, cane, le delizie che decanti: non voglio essere re,
se non posso essere libero come voglio io».“
Morale della favola
Non c’è bene più prezioso della propria libertà. Eppure non siamo sempre capaci di riconoscere questo valore e ci troviamo “più schiavi” di quanto non crediamo.
Spesso svendiamo la nostra libertà per qualche vanagloria o per la promessa di qualche capriccio che potrà essere soddisfatto. Ma cosa perdiamo? A quale costo?
Perdere la propria libertà per assecondare i piani di chi vuole governare le nostre vite, significa perdere tutto! La libertà non è solo un fatto esteriore, ma è chiaramente il senso di dignità che l’essere umano dovrebbe sempre conservare integro.
Per cosa vale davvero la pena barattare la nostra libertà interiore? Ricordiamoci che quello che oggi ci sembra più prezioso della nostra libera scelta, presto ci si ritorcerà contro, come per il cane della favola di Fedro.
Il cane vive bello pasciuto, non deve sudarsi il cibo, ma vive sempre con il cappio al collo e in un recinto in cui deve svolgere solo le mansioni a cui è stato assegnato. Non può più esprimere la sua vera natura, non conosce amore, ma solo utilitarismo ed è stato privato della sua libera iniziativa.
Il lupo che ben conosce l’inestimabile valore della libertà, non appena comprende la vera condizione del cane, dice chiaramente: “non voglio essere re, se non posso essere libero come voglio io”.
Chi è dunque il vero re della favola? Noi siamo più cani addomesticati per rendere un servigio al padrone o lupi che vogliono essere liberi di vivere la propria vera essenza?
I padroni della nostra esistenza non sono solo le persone che hanno potere su di noi, ma anche i nostri vizi e le nostre debolezze (i peggiori tiranni). E’ proprio a causa di quest’ultimi che cadiamo vittime di chi può manipolarci e usarci.
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