“È un difetto comune di dire più facilmente quello che crediamo che gli altri vogliano sentire, piuttosto che attenersi alla verità. Tuttavia, purché gli uomini possano attenersi alla verità, dovranno prima conoscere gli errori e poi commetterli.” – José Saramago
Spunti di riflessione
E’ più facile mentire o dire mezze verità, piuttosto che essere schietti rischiando di non avere l’approvazione dell’altra persona. José Saramago mette in luce proprio un aspetto comune della comunicazione umana: cioè, la tendenza a dire ciò che si pensa che gli altri vogliano sentire anziché la verità. Questo può derivare da una varietà di motivazioni, tra cui il desiderio di piacere agli altri, la paura del giudizio o il desiderio di evitare conflitti.
Saramago continua dicendo che il vero cammino verso la verità richiede la consapevolezza dei nostri errori e la volontà di commetterli. Questa affermazione è profondamente filosofica: implica che solo attraverso l’esperienza e l’errore possiamo avvicinarci alla comprensione della verità. E’ un concetto che può essere applicato sia a livello individuale che collettivo.
A livello individuale, significa essere disposti a confrontarsi con i propri errori, ad ammettere quando ci si sbaglia e ad imparare dagli errori commessi. Solo attraverso questo processo di autoanalisi si può progredire spiritualmente e moralmente.
A livello collettivo, significa che la società deve essere aperta alla discussione, al dibattito e alla critica costruttiva. Esclusivamente attraverso il confronto delle idee e il riconoscimento delle proprie limitazioni è possibile per una comunità o una società progredire verso una comprensione più profonda della verità e verso una maggiore giustizia sociale.
Perciò, la citazione di Saramago è una riflessione sulla nostra relazione con la verità, sulla nostra propensione a nasconderci dietro le convenienze sociali e sull’importanza di essere onesti con noi stessi e con gli altri, anche se questo significa affrontare la scomodità che spesso accompagna il confronto con la verità.