Credo che l’ultima risorsa sia lo stupore: non bisognerebbe stancarsi mai di provare un attimo di sbalordimento di fronte a quelle cose che ci paiono ovvie, il suono della propria voce, la venatura di una foglia, le stelle che cadono la notte di San Lorenzo. – Luca Goldoni, ‘Vita da Bestie’.
Spunti di riflessione
Questa frase cattura in modo eloquente l’essenza dell’attenzione consapevole e dell’apertura alla meraviglia nel nostro rapporto con il mondo circostante. L’idea che “l’ultima risorsa sia lo stupore” sottolinea che, anche quando sembrano esaurite tutte le altre opzioni o risposte, c’è ancora un potente strumento a nostra disposizione: la capacità di essere stupiti.
Spesso, nella frenesia della vita quotidiana, ciò che ci circonda può diventare familiare e scontato. La voce che usiamo tutti i giorni, la delicatezza di una foglia, il suggestivo spettacolo di stelle cadenti durante la notte di San Lorenzo – tutto questo può facilmente sfuggire alla nostra attenzione. Tuttavia, l’atto di fermarsi e contemplare con stupore queste cose apparentemente comuni, può aprire nuovi orizzonti di percezione e comprensione.
Lo stupore ci permette di riappropriarci di una sensazione infantile di meraviglia di fronte alla bellezza e alla complessità del mondo. Ci invita a guardare al di là della superficie e a scavare più a fondo nelle sfumature e nei dettagli che spesso trascuriamo. Questo atto di contemplazione non solo arricchisce la nostra esperienza, ma può anche portarci a riflettere sulla natura dell’esistenza, della creatività e dell’interconnessione di tutte le cose.
In un mondo in cui la conoscenza e la tecnologia avanzano rapidamente, il ricercare l’ammirazione nel quotidiano può agire come un contrappeso alla routine e alla monotonia. Ci sfida a cercare la bellezza nell’ordinario e a riconnetterci con il nostro ambiente in modo più profondo ed empatico. Laddove l’abitudine potrebbe rendere banali le cose, lo stupore le fa risplendere ancora una volta con significato e valore.
Quindi, come suggerisce la frase, non dovremmo mai stancarci di cercare momenti di sbalordimento nelle cose che diamo per scontate. Attraverso lo stupore, possiamo riscoprire l’incanto nel mondo che ci circonda e coltivare un atteggiamento di gratitudine e ammirazione per la vita stessa.
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