Vivere il presente, qui e ora, significa essere pienamente consapevoli e coinvolti nel momento attuale, senza essere distratti dai pensieri riguardanti il passato o le preoccupazioni per il futuro. È un concetto legato alla mindfulness, una pratica che invita a concentrarsi sulle sensazioni, i pensieri e le emozioni che si stanno sperimentando nel momento presente, senza giudicarli o cercare di cambiarli.

Tutta la nostra attenzione è focalizzata sull’adesso.

Come racconta l’autore Myrko Thum, il momento presente è tutto ciò che esiste veramente:

“Il momento presente è l’unica cosa in cui non c’è tempo. È il punto tra passato e futuro. È sempre lì ed è l’unico punto a cui possiamo accedere nel tempo. Tutto ciò che accade, accade nel momento presente. Tutto ciò che è mai accaduto e accadrà può accadere solo nel momento presente. È impossibile che qualcosa esista al di fuori di esso.”

In pratica, vivere qui e ora significa:

  1. Consapevolezza del momento presente: presta attenzione a ciò che stai facendo, sentendo e pensando in questo preciso istante. Ad esempio, mentre mangi, concentrati sui sapori, sulle texture del cibo, sul piacere di ogni boccone, invece di lasciare che la tua mente vaghi altrove.
  2. Accettazione: accetta il momento presente così com’è, senza cercare di modificarlo o giudicarlo. Ciò significa riconoscere e accettare i propri sentimenti e pensieri, anche se sono scomodi, senza cercare di scacciarli o di cambiarli immediatamente.
  3. Ridurre il rimuginio: evitare di farsi trascinare da pensieri sul passato (come rimorsi o nostalgia) o dal futuro (come ansia o aspettative). Questo non significa ignorare il passato o non pianificare il futuro, ma piuttosto evitare che questi pensieri interferiscano con la tua capacità di vivere pienamente il momento presente.
  4. Semplicità: vivere il presente vuol dire apprezzare le piccole cose della vita e trovare gioia nelle esperienze semplici. Questo può significare gustarsi un caffè, fare una passeggiata nella natura o semplicemente respirare consapevolmente.
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Riassumendo: essere presenti con mente e cuore in ogni momento, sperimentando la vita in modo diretto e pieno, piuttosto che lasciarsi vivere da essa.

Cosa vuol dire vivere il presente?

Perché è difficile vivere nel presente?

La difficoltà di vivere nel presente è legata a diversi fattori che influenzano costantemente la nostra attenzione e il nostro stato mentale.

Vivere nel presente può essere complicato perché la società e la tecnologia moderna ci spingono costantemente a pensare al futuro o a riflettere sul passato. Pubblicità, promemoria, notifiche e messaggi sono tutti progettati per richiamare la nostra attenzione su qualcosa che non è legato al momento presente.

Interruzioni costanti

Un esempio evidente è il modo in cui i nostri telefoni, con le loro notifiche e suoni, interrompono il nostro flusso di pensieri e azioni. Anche se siamo completamente assorti in un’attività, il suono improvviso di una notifica può distrarci e portarci lontano dal presente. E, di solito, quelle notifiche non ci aiutano a rimanere presenti, ma piuttosto ci trascinano in preoccupazioni o distrazioni legate al passato o al futuro.

Idealizzazione del passato

Un altro fattore che rende difficile vivere nel presente è la tendenza a idealizzare il passato. Spesso, la nostra mente elimina o minimizza gli aspetti negativi delle esperienze passate, facendole apparire più piacevoli di quanto fossero realmente. Questo può farci sentire che il passato era meglio del presente, spingendoci a riflettere su di esso invece di vivere il momento attuale.

Paura dell’incertezza

Il presente, inoltre, porta con sé incertezza e imprevedibilità. Non sapendo cosa accadrà, possiamo provare ansia e, per evitarla, la nostra mente tende a vagare, cercando rifugio nei ricordi del passato o nelle pianificazioni per il futuro.

Tendenza a divagare

Infine, c’è una naturale tendenza della mente umana a divagare. Anche quando ci sforziamo di concentrarci sul presente, la nostra mente spesso vaga verso pensieri casuali, rendendo difficile rimanere concentrati.

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Superare queste difficoltà

Nonostante tutti questi ostacoli, non siamo schiavi di queste tendenze mentali. Con la pratica e l’intenzionalità, possiamo imparare a contrastare questi impulsi e a fare scelte che ci aiutino a vivere più pienamente nel presente. Ad esempio, pratiche come la mindfulness possono aiutarci a diventare più consapevoli del momento presente, riducendo la tendenza a lasciarci distrarre o a rimuginare.

Alcuni semplici consigli:

  • quando cammini concentrati sul percorso che stai facendo, passo dopo passo. Osserva il paesaggio che hai attorno e non fare associazioni di pensieri che ti possano trascinare altrove.
  • Se bevi o mangi qualcosa, gustane il sapore semplicemente, senza dare spazio ad altre distrazioni. Un buon caffè, una tazza di tè, un bel pasto non sono altro che momenti in cui si può gustare l’attimo presente.
  • Quando ti fai una doccia, senti le sensazioni dell’acqua sul tuo corpo e focalizzati su quelle: sono piacevoli, rilassanti, rinfrescanti…
  • Quando guidi un veicolo guarda solo la strada che percorri, fai attenzione a quello che hai davanti, non fatti prendere da ansie e non infastidirti per ogni cosa. C’è solo la strada e tu che guidi: ogni cosa che hai intorno fa parte del presente e non c’è altro che conta.

Qualcuno si chiede che senso ha vivere nel presente?

Molte volte si leggono domande di persone che non riescono a comprendere come sia possibile vivere nel presente e che senso abbia. Infatti, si crede che anche mentre si pensa a progettare il futuro la mente è sempre nel presente; allo stesso modo se si hanno ricordi del passato è sempre la mente del presente che ricorda. Allora, cosa si intende?

In pratica, si crea confusione fra ciò che vuol dire essere intenzionalmente nel momento ‘qui e ora’ e ciò che invece significa essere assorbiti negli automatismi del pensiero mentale.

I due casi vanno distinti:

  1. Se sto progettando un obiettivo per il mio futuro e lo faccio con intenzionalità, valutando tutto quello che è necessario per realizzarlo, non vuol dire che non sono presente. Posso, infatti, mantenere il pensiero lucido e programmare un evento futuro senza perdermi in collegamenti mentali automatici che mi fanno perdere il filo. Per esempio, potrebbero subentrare paure e ansie sull’esito del mio progetto e in quel caso sto perdendo il contatto con il presente. Me ne accorgo e ritorno nel momento qui e ora, dove posso riprendere con presenza mentale a pensare cosa devo fare prossimamente.
  2. Un altro caso è quando ho bisogno di recuperare un ricordo del passato. Il passato con tutto il bagaglio di esperienze che ci ha lasciato è importante. Esso determina le nostre azioni nel presente ed è ciò che ci rende ciò che siamo oggi, perché ci siamo formati attraverso le lezioni apprese nel passato. Però, se quei ricordi ci manipolano la mente, ci fanno sconnettere da ciò che stiamo vivendo ora perché fanno emergere emozioni che ci coinvolgono ancora, ecco che non siamo più nel presente. Abbiamo dimenticato che siamo nel qui e ora e che quello è solo un ricordo, che dovrebbe semmai servirci per la comprensione di qualcosa. Il passato, infatti, non deve condizionare il presente, nel senso che ci porta ad agire in modo inconscio ed automatico per qualcosa che ha lasciato una traccia dentro di noi. Le esperienze vissute vanno comprese e integrate per diventare utili informazioni e strumenti per la comprensione di noi stessi e della vita. Se utilizziamo i ricordi del passato con questa consapevolezza, allora rimaniamo sempre ancorati al presente: osserviamo il ricordo, prendiamo ciò che ci serve e restiamo nel qui e ora. Le esperienze sono ricchezza solo se ne comprendiamo la lezione.
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Si può concludere che, per vivere il presente ‘qui e ora’ occorre intenzione, mentre, quando manca la presenza mentale si è assorbiti nell’automatismo non-intenzionale. Il problema, dunque, non consiste in cosa stiamo pensando, ma nel modo in cui pensiamo.

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