Se il mondo fosse semplicemente seducente, sarebbe facile. Se fosse semplicemente stimolante, non ci sarebbe alcun problema. Ma mi sveglio la mattina combattuto tra il desiderio di migliorare il mondo e il desiderio di godermelo. Questo rende difficile pianificare la giornata. – EB White
Spunti di riflessione
E.B. White cattura in modo poetico ed eloquente la tensione intrinseca dell’essere umano tra due pulsioni fondamentali: quella di contribuire e quella di vivere, quella di cambiare il mondo e quella di abbracciarlo così com’è.
La dualità tra miglioramento e apprezzamento
Da una parte c’è il desiderio di migliorare il mondo, un impulso tipico di chi si sente responsabile verso la collettività o verso ideali più grandi. Questo desiderio nasce da una consapevolezza delle imperfezioni della realtà, dalla capacità di vedere non solo ciò che è, ma anche ciò che potrebbe essere. È un impulso che guida l’evoluzione, la creatività e il progresso.
Dall’altra parte c’è il desiderio di godere del mondo così com’è, di immergersi nella sua bellezza, nella semplicità del presente, senza sentirsi obbligati a cambiarlo o a trasformarlo. È la dimensione del piacere, dell’accettazione e del vivere pienamente.
La difficoltà nel pianificare la giornata
Questa tensione, apparentemente banale, diventa un conflitto concreto. Se dedichi la giornata a cambiare il mondo, rischi di trascurare il semplice godimento della vita. Se invece ti abbandoni al piacere, potresti sentire il peso di non aver fatto abbastanza per migliorare ciò che ti circonda. E questa scelta, che può sembrare filosofica, si riflette in piccole decisioni quotidiane: lavorare più ore o prendersi una pausa? Combattere per una causa o lasciarsi trasportare da un momento di serenità?
Una possibile lettura
La frase non offre una soluzione, e forse proprio qui risiede la sua bellezza. Ci offre solo lo spunto per riconoscere questa dualità come parte integrante dell’essere umano. Forse il punto non è scegliere tra il migliorare il mondo e il goderselo, ma trovare un equilibrio dinamico, imparare a navigare tra le due pulsioni, accettando che non esista un modo “perfetto” di vivere.
In fondo, questa riflessione ci ricorda che il senso della vita non è univoco: la difficoltà di pianificare la giornata nasce proprio dal fatto che siamo esseri complessi, capaci di vedere contemporaneamente la bellezza e i limiti del mondo, e di oscillare costantemente tra il desiderio di cambiare e il desiderio di abbracciare ciò che c’è.