Le persone che si commuovono facilmente manifestano una risposta emotiva intensa a vari stimoli, un fenomeno che può essere analizzato sia dal punto di vista psicologico che sociale.

Aspetti Psicologici:

  • Espressione emotiva e benessere: secondo lo psicologo Daniel Goleman, trattenere le lacrime significa reprimere emozioni che cercano di emergere, il che può avere effetti negativi sul benessere psicologico. Il dottor William Frey, biochimico e capo del dipartimento di psichiatria del Ramsey Medical Center, ha scoperto che le lacrime emotive aiutano a rilasciare tossine legate allo stress e che piangere può avere una funzione purificatrice e calmante.
  • Sensibilità elevata: alcune persone sono classificate come Persone Altamente Sensibili (PAS), caratterizzate da una profonda elaborazione delle informazioni sensoriali ed emotive. Questa sensibilità accentuata le rende più suscettibili a commuoversi in risposta a stimoli che altri potrebbero considerare meno impattanti. Il contagio emotivo, fenomeno in cui le emozioni si trasmettono da una persona all’altra, può amplificare questa risposta, specialmente in contesti sociali o durante la fruizione di media come film o spettacoli.

Aspetti sociali:

  • Influenza culturale: la propensione a commuoversi può variare in base al contesto culturale. Ad esempio, è stato osservato che nei Paesi più ricchi le persone tendono a commuoversi più facilmente e che quindi, fattori socio-economici e culturali influenzano l’espressione emotiva. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che le lacrime sono più frequentemente associate al genere femminile, il che potrebbe riflettere aspettative sociali riguardo all’espressione emotiva tra uomini e donne.
  • Invecchiamento e regolazione emotiva: con l’avanzare dell’età, le persone tendono a sperimentare un aumento delle emozioni positive e una migliore capacità di gestirle. Questo potrebbe spiegare perché alcune persone anziane si commuovono più facilmente, poiché diventano più in sintonia con le proprie emozioni e quelle degli altri.
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Come si può comprendere, la tendenza a commuoversi facilmente è il risultato di una complessa interazione tra fattori psicologici intrinseci e influenze sociali ed è oggetto di interesse in diversi ambiti di ricerca scientifica.

Approfondiamo alcuni studi sulla commozione come espressione emotiva.

Bontà del valore fondamentale

Secondo Cova e Deonna (2014), l’essere commossi è un’emozione suscitata dalla manifestazione di valori fondamentali positivi. Questi valori sono considerati trascendentali dalla comunità e non paragonabili ad altri più mondani. Esempi includono amore, solidarietà, pace e bellezza.

Perciò, ci commuoviamo davanti a eventi come matrimoni, discorsi ispiratori o storie di lotta e perseveranza perché essi esemplificano tali valori.
Successivamente, Deonna (2018) ha ridefinito l’oggetto formale dell’essere commossi come la “positività della presenza di un valore fondamentale”, differenziandolo dalla gratitudine, che attribuisce l’emozione a un’azione specifica.
Però, è anche vero che non tutti i valori fondamentali evocano commozione e tali valori sono influenzati dalla società, dall’educazione, dall’epoca storica.

Sentimenti contrastanti legati all’attaccamento

Kuehnast et al. (2014) sostengono che l’essere commossi deriva dalla co-attivazione di emozioni positive e negative, specialmente in situazioni legate all’attaccamento e ai legami sociali (es. famiglia, relazioni, eventi di vita). Menninghaus et al. (2015) definiscono questa emozione “di attaccamento” e distinguono tra commozione gioiosa (positività dominante) e commozione triste (negatività dominante), confermando questa dualità attraverso studi fisiologici su film e poesie.
Bisogna notare, in ogni caso, che l’essere commossi si verifica anche in situazioni che non sono legate all’attaccamento. Ad esempio, alcuni studi hanno mostrato che anche il successo personale e la bellezza possono evocare commozione.

Intensificazione della condivisione comunitaria

Fiske et al. (2017) basano la loro ipotesi sulla teoria dei modelli relazionali e propongono che l’essere commossi sia suscitato dall’intensificazione delle relazioni di condivisione comunitaria. Ciò include esperienze di vicinanza e solidarietà, come riunioni, atti di gentilezza o celebrazioni collettive. Studi sperimentali mostrano che eventi che rafforzano il senso di appartenenza suscitano commozione.
Si può osservare, però, che la commozione è evocata anche da altri tipi di relazioni umane. Alcuni esperimenti indicano che anche il successo individuale o la giustizia economica possono commuovere.

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Attaccamento di base ed esteso

Un’altra ipotesi sostiene che l’essere commossi nasce dalla percezione di qualcosa come inestimabilmente caro al soggetto, in virtù di un particolare tipo di attaccamento. L’elemento centrale di questa emozione è la carità, intesa come il valore intrinseco attribuito a persone, oggetti o idee.

L’attaccamento può riguardare affetti personali (familiari, amici), ma anche entità più ampie come oggetti simbolici (fedi nuziali, opere d’arte), luoghi (case d’infanzia) o valori fondamentali condivisi da una comunità. Questo valore viene percepito più chiaramente in situazioni precarie o di minaccia. Cova e Deonna (2014) descrivono questi valori come dotati di significato trascendentale, emergenti in momenti di crisi, trionfo o perdita.

L’essere commossi può quindi derivare non solo dall’attaccamento interpersonale, ma anche da un attaccamento esteso a idee e principi astratti, come la giustizia, la solidarietà o la bellezza. Questo legame è simile a quello tra persone, poiché implica emozioni come lode, sofferenza e senso di appartenenza.

Moll e de Oliveira-Souza (2009) spiegano che i meccanismi ancestrali dell’attaccamento si sono evoluti per includere anche oggetti culturali e idee astratte, creando una “colla” affettiva che lega gli individui ai loro valori.

Infine, nella realtà la commozione è spesso il risultato di una combinazione di sollecitazioni concrete e astratte, che si rafforzano a vicenda.

Commozione ed emozioni negative

Molti scenari che evocano l’essere commossi contengono elementi negativi non perché la tristezza sia una componente essenziale di questa emozione, ma perché situazioni precarie e di lutto ci fanno comprendere il valore di ciò che altrimenti daremmo per scontato. La rivelazione di una malattia, la distruzione di un simbolo culturale o la lotta di un individuo per un valore importante riattivano il nostro attaccamento latente, legando la tristezza all’essere commossi.

Commuoversi per la gioia

Notiamo che non solo le emozioni negative sono legate alla commozione, ma anche eventi positivi, come una proposta di matrimonio o una festa a sorpresa, possono suscitare questa emozione.

Secondo Menninghaus et al. (2017), anche in situazioni gioiose potrebbe esserci una consapevolezza latente delle paure passate, ma questo vale per molte emozioni positive. Ad esempio, la gioia di ritrovare un bambino smarrito è inseparabile dalla paura precedente di averlo perso; entrambe le emozioni giocano lo stesso ruolo e peso.

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Inoltre, studi hanno mostrato che momenti di pelle d’oca e lacrime combinano affetti positivi e negativi, ma è importante distinguere tra ciò che suscita l’essere commossi e le sensazioni soggettive e fisiologiche associate.

In breve, si può dire che siamo commossi da ciò che amiamo, nello stesso modo in cui amiamo le persone a noi care, ovvero come dice il ricercatore Tan (2009): “Qualcosa di molto caro a te fa la sua comparsa”.

(Fonte: What Evokes Being Moved?)

Rimedi contro la lacrima facile

Se ti commuovi facilmente e vorresti imparare a gestire meglio le emozioni in certe situazioni, ecco alcuni rimedi e strategie che potrebbero aiutarti:

1. Preparazione mentale

  • Se sai che una situazione potrebbe farti commuovere (es. discorsi emotivi, film, cerimonie), prova a prepararti mentalmente in anticipo. Ricordati che è normale provare emozioni.
  • Visualizza te stesso mentre rimani in perfetta calma e in padronanza delle emozioni.

2. Controllo della respirazione

  • Quando senti che l’emozione sta crescendo, prova a respirare profondamente e lentamente. La respirazione diaframmatica aiuta a calmare il sistema nervoso.
  • Un metodo efficace è la respirazione 4-7-8: inspira per 4 secondi, trattieni per 7, espira per 8.

3. Distrazione mentale

  • Distogli l’attenzione dai pensieri che ti fanno commuovere. Ad esempio, concentrati su dettagli concreti dell’ambiente intorno a te.
  • Conta alla rovescia da 100 o pensa a una sequenza logica (es. le tabelline).

4. Controllo muscolare

  • Stringere leggermente la punta della lingua contro il palato o pizzicarsi il polso può aiutare a interrompere il flusso emotivo.
  • Anche cambiare postura, irrigidire leggermente i muscoli o deglutire può essere utile.

5. Accettazione ed esposizione graduale

  • Se ti commuovi facilmente, forse sei una persona molto empatica. Piuttosto che combattere questa sensibilità, prova a vederla come una qualità.
  • Esporsi gradualmente alle situazioni emotive può aiutare a sviluppare una maggiore resistenza nel tempo.

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