Tecnica di memorizzazione: associare le informazioni a luoghi fisici.

Si tratta di una tecnica mnemonica proveniente dalla cultura degli aborigeni australiani, che può essere confrontata con il tradizionale metodo del “palazzo della memoria”.

Il palazzo della memoria e la tecnica degli aborigeni

Il palazzo della memoria è una tecnica antica che permette di ricordare una lista di parole collocandole in luoghi fisici conosciuti, come la propria casa d’infanzia. Questa tecnica, storicamente attribuita all’antica Grecia e resa famosa dal personaggio di Sherlock Holmes creato da Sir Arthur Conan Doyle, è stata validata da studi scientifici recenti.

Origine della tecnica del palazzo della memoria

La tecnica del palazzo della memoria risale ai primi Greci e fu ulteriormente utilizzata dai preti gesuiti. I libri scritti a mano erano rari e preziosi, e una lettura avrebbe dovuto durare una vita, quindi vennero sviluppati dei modi per ricordarne il contenuto.

Il “palazzo della memoria” è un metodo di memorizzazione che associa informazioni agli oggetti all’interno di un edificio o di una stanza immaginari; noto anche come “metodo dei loci“, si dice che la tecnica abbia avuto origine quando il poeta greco Simonide di Ceo evitò per un pelo di essere schiacciato nel crollo di un edificio durante un banchetto affollato. Simonide fu in grado di identificare i corpi dei suoi compagni di festa ricordando dove erano seduti prima di uscire dalla stanza, il che dimostra il valore di associare i ricordi a un luogo fisico, anche se solo nella mente.

Metodo di memorizzazione degli aborigeni australiani

La scoperta del metodo degli aborigeni australiani, studiato da un gruppo di scienziati della Monash University in Australia, potrebbe essere ancora più efficace. Gli scienziati hanno messo a confronto le due tecniche utilizzando studenti di medicina come soggetti sperimentali. Gli studenti di medicina sono un gruppo particolarmente interessante per questo tipo di studi, dato che devono memorizzare un gran numero di termini anatomici e nomi di malattie.

La tecnica degli aborigeni, simile al metodo dei loci ciceroniani, associa le informazioni da ricordare a luoghi fisici specifici del paesaggio. Tuttavia, la differenza principale sta nel fatto che questa tecnica include anche delle storie, che possono essere tramandate o create al momento, per aiutare a incorporare e motivare la collocazione degli oggetti in quei luoghi.

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David Reser, uno degli scienziati della Monash University e autore dello studio pubblicato su Plos One, spiega che queste narrazioni, ripetute spesso, includono dettagli numerici, spaziali e temporali sulle aree in questione. Le storie sono personali, adattabili e possono essere facilmente modificate per includere nuove informazioni.

Il test sulla tecnica di memorizzazione degli aborigeni

Per testare l’efficacia delle due tecniche, il team ha diviso 76 studenti di medicina in tre gruppi, chiedendo loro di memorizzare una lista di 20 specie di farfalle. Dopo un primo tentativo di memorizzazione, ai tre gruppi sono state proposte diverse soluzioni per facilitare il compito.

Un gruppo ha imparato la tecnica del palazzo della memoria, un gruppo di controllo non ha ricevuto alcun addestramento specifico, mentre un terzo gruppo è stato portato all’aperto da un educatore indigeno che ha raccontato aneddoti legati a varie località del campus, associandoli ai nomi delle farfalle.

I risultati hanno mostrato che mentre il gruppo di controllo ha fatto solo pochi progressi, il gruppo che ha utilizzato la tecnica del palazzo della memoria ha raddoppiato la sua capacità di ricordare l’intera lista.

Tuttavia, il gruppo che ha seguito il metodo aborigeno ha triplicato la probabilità di ricordare l’intera sequenza, riuscendo inoltre a mantenere l’ordine originale.

Dunque, il vantaggio della tecnica aborigena potrebbe essere dovuto allo strato aggiuntivo della narrazione, ha detto Reser. Oppure potrebbe aver avuto a che fare con il fatto che i partecipanti si recavano fisicamente al giardino per imparare (i partecipanti al palazzo della mente immaginavano semplicemente le loro case d’infanzia). La narrazione della tecnica aborigena era anche comunitaria anziché individuale, il che potrebbe aver contribuito a rafforzare la memoria.

Questo metodo è stato anche considerato più interessante e piacevole, un aspetto importante per chi desidera migliorare la propria memoria senza ricorrere continuamente a strumenti esterni come i motori di ricerca o l’intelligenza artificiale.

Palazzo della memoria: esempi pratici

Ecco alcuni esempi pratici di come utilizzare la tecnica del palazzo della memoria:

Esempio 1: Lista della spesa

Supponiamo che tu debba ricordare una lista di 10 articoli da acquistare al supermercato: latte, pane, uova, mele, pasta, formaggio, pomodori, pollo, arance e caffè. Ecco come potresti usare la tecnica del palazzo della memoria:

  1. Ingresso della tua casa: immagina una grande bottiglia di latte che ti accoglie appena entri.
  2. Corridoio: vedi una pila di pane che blocca il passaggio.
  3. Cucina: trovi un’enorme ciotola piena di uova sul tavolo.
  4. Soggiorno: c’è un cesto di mele rosse sul divano.
  5. Scala: ogni gradino è fatto di pasta.
  6. Camera da letto: un pezzo di formaggio gigante è sul letto.
  7. Bagno: il lavandino è pieno di pomodori.
  8. Balcone: un pollo arrosto è appeso al corrimano.
  9. Giardino: un albero di arance è cresciuto all’angolo.
  10. Garage: una tazza di caffè fumante è sul cofano della macchina.

Esempio 2: Studio per un esame di anatomia

Devi ricordare le principali ossa del corpo umano: cranio, clavicola, scapola, omero, radio, ulna, bacino, femore, tibia e perone. Ecco come potresti fare:

  1. Ingresso della tua casa: un grande cranio è sulla porta d’ingresso.
  2. Corridoio: un paio di clavicole sono appese come un lampadario.
  3. Cucina: un’enorme scapola è appoggiata sul piano di lavoro.
  4. Soggiorno: vedi un omero che funge da telecomando per la TV.
  5. Scala: ogni gradino è fatto di radio.
  6. Camera da letto: un’ulna è usata come asta per il lampadario.
  7. Bagno: il lavandino è modellato a forma di bacino.
  8. Balcone: un femore è usato come asta della tenda.
  9. Giardino: un’enorme tibia è piantata come un albero.
  10. Garage: un perone è usato come maniglia della porta.
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Esempio 3: Ricordare una presentazione

Devi ricordare i punti principali di una presentazione: introduzione, background, obiettivi, metodologia, risultati, discussione, conclusioni, implicazioni pratiche, future ricerche, ringraziamenti.

  1. Ingresso della tua casa: un grande cartello con “Introduzione” è sulla porta.
  2. Corridoio: le pareti sono coperte di immagini e diagrammi che rappresentano il background.
  3. Cucina: una lista di obiettivi è attaccata al frigorifero.
  4. Soggiorno: un laboratorio in miniatura rappresenta la metodologia.
  5. Scala: grafici e tabelle di risultati sono appesi ai gradini.
  6. Camera da letto: un gruppo di persone discute, rappresentando la discussione.
  7. Bagno: uno specchio riflette la parola “Conclusioni”.
  8. Balcone: attrezzi da lavoro rappresentano le implicazioni pratiche.
  9. Giardino: una pianta in crescita rappresenta future ricerche.
  10. Garage: un grande cartello con “Grazie” è appeso alla porta.

Utilizzando queste associazioni visive e immaginando vividamente gli oggetti nei luoghi specifici, puoi facilitare il richiamo delle informazioni.

Apprendimento di una nuova lingua

Puoi usare il palazzo della memoria per memorizzare vocabolario, frasi e regole grammaticali di una lingua straniera:

  • Vocabolario: assegna una stanza o una parte della casa a ciascuna categoria di parole (ad esempio, cucina per i termini culinari, soggiorno per i mobili e così via). Posiziona gli oggetti che rappresentano queste parole nel tuo palazzo. Ad esempio, se stai imparando il francese, puoi immaginare una baguette gigante (baguette) in cucina o una Tour Eiffel in miniatura (la tour) nel soggiorno.
  • Frasi e dialoghi: puoi immaginare scene specifiche in diverse stanze in cui avvengono dialoghi. Ad esempio, in una stanza puoi visualizzare una conversazione tra amici in un caffè (frasi per ordinare cibo), mentre in un’altra stanza una visita dal medico (vocabolario medico e frasi utili).
  • Regole grammaticali: associa ogni stanza a una regola grammaticale e posiziona simboli o oggetti che ti aiutino a ricordare la regola. Ad esempio, una bilancia in una stanza per rappresentare il bilanciamento delle concordanze verbali.

Memorizzare date e fatti storici

Se hai bisogno di ricordare una sequenza di eventi storici o date specifiche, puoi assegnare a ciascun evento un luogo nel tuo palazzo:

  • Linea temporale: immagina di camminare lungo un corridoio che rappresenta una linea temporale. In ogni stanza o punto lungo il corridoio, posiziona un’immagine o una scena che rappresenta un evento storico. Ad esempio, una nave nel soggiorno per rappresentare il viaggio di Colombo verso le Americhe nel 1492.

Esempi pratici del metodo delle storie degli aborigeni australiani

La tecnica mnemonica degli aborigeni australiani, nota anche come “metodo delle storie o della camminata narrativa”, è una pratica che combina la memorizzazione di informazioni con la creazione di narrazioni legate a elementi del paesaggio. Questo metodo non solo associa le informazioni a luoghi specifici, ma utilizza anche storie coinvolgenti per rendere i dati più memorabili. Ecco come puoi utilizzare questa tecnica:

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Scelta del percorso e dei luoghi di riferimento

Inizia scegliendo un percorso che ti è familiare e che puoi visualizzare chiaramente. Questo potrebbe essere il percorso da casa al lavoro, una passeggiata nel parco, o anche un percorso immaginario in un ambiente naturale. Identifica lungo questo percorso dei punti di riferimento distinti, come alberi, rocce, edifici, incroci, o qualsiasi altra caratteristica significativa del paesaggio.

Creazione delle storie

Per ogni informazione o concetto che desideri ricordare, crea una storia breve che lo includa, associandola a uno specifico punto di riferimento lungo il percorso. Le storie devono essere vivide, emotivamente coinvolgenti e, se possibile, umoristiche o inusuali, per facilitare il ricordo. Ecco un esempio pratico:

Esempio: Memorizzare le fasi del ciclo dell’acqua

  1. Punto di riferimento: Fontana nel Parco
    • Storia: immagina una grande fontana che spara in alto spruzzi d’acqua che si trasformano in nuvole. Questa rappresenta l’evaporazione.
  2. Punto di Riferimento: Albero gigante
    • Storia: le nuvole si condensano attorno alle foglie dell’albero, come se queste attirassero le goccioline d’acqua, rappresentando la condensazione.
  3. Punto di Riferimento: Ponte
    • Storia: sotto il ponte, vedi le gocce d’acqua cadere pesantemente come se piovesse, simbolizzando la precipitazione.
  4. Punto di Riferimento: Fiume che scorre
    • Storia: un piccolo gruppo di animali, come rane e pesci, segue il fiume verso il mare, rappresentando il deflusso o la raccolta.

Integrazione di dettagli specifici

Includi nella tua storia dettagli specifici relativi alle informazioni che vuoi ricordare, come dati numerici, termini tecnici o caratteristiche distintive. Ad esempio, puoi immaginare che le nuvole attorno all’albero si dispongano in forma di numeri o lettere che rappresentano formule o definizioni.

Ripetizione e rievocazione

Ripeti mentalmente le storie e i percorsi più volte. La ripetizione aiuta a rafforzare il ricordo. Durante questa ripetizione, percorri il tuo percorso immaginario, rievocando le storie e i dettagli associati ad ogni punto di riferimento.

Adattabilità e aggiornamento

Una delle forze di questa tecnica è la sua adattabilità. Puoi modificare le storie per includere nuove informazioni o per rendere i dettagli più chiari e memorabili. Se impari nuove informazioni relative al ciclo dell’acqua, puoi aggiungere o cambiare parti della tua storia.

Uso pratico e creativo

Puoi applicare questo metodo a qualsiasi tipo di informazione, come date storiche, teorie scientifiche, liste di vocaboli, o persino ricette culinarie. L’importante è rendere le storie vive e personali, in modo che ogni dettaglio si colleghi fortemente alla narrazione e al punto di riferimento nel percorso.

La tecnica degli aborigeni australiani sfrutta la potenza delle narrazioni e dei luoghi fisici per facilitare il ricordo delle informazioni. Associando dati a storie e paesaggi, si crea un contesto ricco che rende il processo di memorizzazione più naturale e meno stressante, oltre che piacevole e coinvolgente.

(Fonti consultate: livescience.com)

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