Chi non conosce vergogna? Siamo tutti più spudorati?
La vergogna è una sensazione umana universale che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita. La vergogna non è solo il desiderio di scomparire all’istante o di nascondersi, ma comprende anche il dolore di deludere qualcuno, il timore di non essere all’altezza delle aspettative proprie e degli altri, e persino la paura di non poter più guardare se stessi allo specchio a causa dell’immagine insopportabile che percepiamo di noi stessi.
Essenzialmente, la vergogna è un’emozione sociale, scaturita dalla consapevolezza che i nostri comportamenti, parole e pensieri vengono costantemente giudicati dagli altri, sia in modo reale che immaginato. Questo giudizio sociale funge da deterrente per non trasgredire le regole sociali, poiché ci preoccupiamo di cosa penserebbero gli altri di noi se sapessero delle nostre azioni.
Può manifestarsi in varie situazioni, come quando siamo stati derisi per un errore innocente o quando ci sentiamo giudicati per il nostro aspetto o per aver mentito a una persona cara. Si tratta di un senso di disagio profondo, che si insinua nella nostra mente e nel nostro corpo, facendoci sentire piccoli e indesiderabili, desiderosi di nasconderci da occhi giudicanti.
Quando si prova vergogna?
Per provare vergogna, ci sono condizioni specifiche che devono verificarsi. Innanzitutto, dobbiamo essere consapevoli di aver violato una norma sociale o personale. Questa norma deve essere considerata importante e vincolante per noi, altrimenti non ci sentiremmo realmente a disagio per averla infranta.
Inoltre, non è sempre necessario che qualcuno ci giudichi direttamente; spesso basta solo immaginare la disapprovazione di un’altra persona, come il nostro genitore, per scatenare la vergogna. Questi giudizi interiorizzati possono persistere nell’età adulta, influenzando il nostro comportamento e la nostra autostima.
Conseguenze della vergogna sul benessere emotivo
Gli studi condotti da ricercatori come June Tangney e Ronda L. Dearing hanno dimostrato che le persone con una tendenza alla vergogna, cioè una maggiore suscettibilità a provare questo sentimento, tendono ad avere una bassa autostima. Questo può renderle più vulnerabili a problemi psicologici come la depressione e l’ansia.
Studi condotti su adolescenti hanno evidenziato che coloro che mostrano una maggiore propensione alla vergogna hanno anche maggiori probabilità di manifestare sintomi depressivi.
Differenze di sesso e età
Le differenze di sesso e età influenzano anche la manifestazione della vergogna. Gli adolescenti sono più inclini a provare vergogna, poiché sono in una fase della vita in cui le loro identità sono in fase di formazione e sono esposti a molte aspettative sociali.
Con l’avanzare dell’età, la tendenza alla vergogna tende a diminuire fino alla mezza età, quando le persone hanno generalmente un carattere più definito e sono meno influenzate dalle norme sociali. Tuttavia, con l’invecchiamento e le preoccupazioni riguardo al corpo e all’aspetto fisico, la vergogna può tornare a manifestarsi più facilmente.
Imbarazzo o senso di colpa?
È importante distinguere la vergogna dall’imbarazzo e dal senso di colpa. Mentre l’imbarazzo può derivare dall’esposizione agli altri senza aver commesso alcuna trasgressione o da violazioni sociali di poco conto e non intenzionali, la vergogna persiste nel tempo ed è generalmente causata da azioni intenzionali che percepisci come sbagliate.
Il senso di colpa, d’altra parte, si verifica dopo aver compiuto un’azione considerata sbagliata o indegna, ma non necessariamente intacca la stima di sé come avviene con la vergogna.
In ogni caso, la vergogna e il senso di colpa sono due emozioni correlate, anche se distintamente diverse; esse giocano un ruolo importante nella nostra vita emotiva e comportamentale.
Esempi e differenze fra vergogna e senso di colpa
La vergogna può essere vista come un sentimento che ci fa percepire noi stessi in modo negativo quando trasgrediamo norme sociali o personali.
Per esempio, se arriviamo tardi al lavoro dopo una notte di festa eccessiva, potremmo sentirci terribili pensando: “Sono un fallimento totale; non riesco proprio a tenermi insieme”. In questo caso, la vergogna si concentra su di noi come individui, portandoci a considerare noi stessi in modo negativo.
D’altra parte, il senso di colpa si manifesta quando riconosciamo di aver compiuto un’azione dannosa o dolorosa per qualcun altro e ci sentiamo responsabili per questo. Ad esempio, se arriviamo tardi al lavoro e disturba i nostri colleghi, potremmo pensare: “Mi dispiace per essere arrivato tardi. Ho causato disagio ai miei colleghi”. In questo caso, il senso di colpa si focalizza sull’azione specifica che abbiamo compiuto e sulle sue conseguenze sugli altri.
Il senso di colpa, a differenza della vergogna, spesso implica un’empatia verso gli altri, poiché riconosciamo il nostro impatto sul loro benessere. Questo può spingerci a cercare modi per riparare il danno causato e a migliorare le nostre azioni future.
La ricerca ha dimostrato che le persone inclini al senso di colpa sono spesso più capaci di riconoscere le emozioni degli altri e di comportarsi in modo altruistico. Ad esempio, uno studio ha scoperto che le persone con un senso di colpa più pronunciato erano migliori nel riconoscere le espressioni facciali e comprendere le emozioni degli altri.
Inoltre, mentre il senso di colpa tende a spingerci verso l’esterno, incoraggiandoci a prendere in considerazione gli altri e a cercare modi per riparare il danno, la vergogna ci spinge verso l’interno, concentrando la nostra attenzione sulle nostre emozioni negative e limitando la nostra capacità di reagire in modo costruttivo.
È importante notare che, sebbene il senso di colpa possa essere considerato più adattivo della vergogna in molte situazioni, può comunque essere distruttivo se non viene gestito in modo sano. Ad esempio, il senso di colpa “fluttuante”, non legato a un evento specifico, o il senso di colpa per eventi su cui non abbiamo alcun controllo possono essere altrettanto dannosi per il nostro benessere emotivo.
Dunque, il senso di colpa e la vergogna sono due emozioni distinte che influenzano il nostro comportamento e il nostro benessere emotivo in modi diversi. Mentre il senso di colpa ci spinge a considerare gli altri e a cercare modi per riparare il danno, la vergogna ci fa concentrare su noi stessi in modo negativo.
Comprendere queste differenze può aiutarci a gestire meglio le nostre emozioni e a coltivare comportamenti più sani e costruttivi.
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Si prova vergogna in base ai propri valori
La vergogna può essere influenzata dalla scala di valori personali di ciascuno. Le persone possono provare vergogna in situazioni diverse a seconda dei propri principi e della loro abitudine a rispettare o trasgredire le regole sociali. Ci si può persino vergognare per le azioni altrui, un fenomeno conosciuto come “vergüenza ajena” in spagnolo.
Inoltre, la vergogna è strettamente correlata al disgusto, entrambe le emozioni inducono a stare lontani dagli altri, anche se per scopi diversi.
Secondo la ricerca della psicologa Natalie Shook, la vergogna e il disgusto attivano le stesse regioni cerebrali, suggerendo una connessione evolutiva tra le due emozioni.
La società moderna è senza vergogna?
Sebbene possa sembrare che la società moderna stia diventando “senza vergogna”, in realtà la vergogna persiste, anche se con sfumature diverse. La società contemporanea, che enfatizza la visibilità individuale e il successo personale, può spingere le persone a provare vergogna per non essere abbastanza felici o realizzate secondo gli standard imposti dalle mode.
Tuttavia, la vergogna può anche avere un lato positivo. Per gli individui, può fungere da campanello d’allarme, segnalando che è il momento di agire o cambiare comportamento. Per la società, può indurre indignazione e motivare azioni per combattere le ingiustizie e difendere la dignità altrui. Ad esempio, la vergogna per le ingiustizie può trasformarsi in passione civile e azione politica per promuovere il cambiamento sociale.
(Fonti consultate: scientificamerican.com; focus.it)