Che cosa si intende per curiosità in psicologia? Benefici neurologici.
La curiosità si può ritenere il motore dell’esplorazione umana e della ricerca scientifica, che ha delle basi neurologiche e degli effetti concreti sulla nostra vita quotidiana.
Che cos’è la curiosità?
La curiosità è la forza trainante dell’apprendimento delle cose del mondo. Essa motiva le persone a cercare informazioni sul mondo circostante, spingendole a fare ricerca su questioni che non comprendono completamente. Essa è un n circolo continuo che opera al di sopra della nostra comprensione. Ci attira verso l’incertezza, spingendoci ad apprendere e espandere le nostre conoscenze nel corso della vita. Si può dire che la curiosità è una soluzione evolutiva per motivare le creature intelligenti a continuare a imparare.
La curiosità nei bambini
La curiosità nei bambini è considerata una strategia utile per rimuovere mentalmente il materiale che è al di fuori della loro portata di comprensione. I bambini sono interessati agli eventi appena sorprendenti rispetto a ciò che già sanno, e la curiosità contribuisce a ridurre il margine di errore nelle loro predizioni sul mondo circostante.
Inoltre, la curiosità svolge importantissime funzioni:
- Apprendimento: la curiosità è la spinta che porta i bambini a esplorare, osservare e imparare dal loro ambiente. Essa stimola l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze attraverso l’interazione con oggetti, persone e situazioni.
- Sviluppo cognitivo: la ricerca attiva e la scoperta alimentano la crescita del cervello nei bambini. La curiosità li motiva a risolvere problemi, fare connessioni tra concetti e sviluppare abilità di pensiero critico.
- Sviluppo sociale ed emotivo: essere curiosi spinge i bambini a fare domande, a comunicare e a interagire con gli altri. La curiosità contribuisce alla formazione delle relazioni sociali, poiché i bambini cercano di capire il mondo intorno a loro attraverso l’osservazione e la comunicazione.
- Riduzione dell’ansia e della paura dell’ignoto: la curiosità aiuta a ridurre l’ansia nei confronti di nuove situazioni o concetti. Esplorare e comprendere ciò che è sconosciuto può fornire ai bambini un senso di controllo e sicurezza.
- Motivazione intrinseca: la curiosità intrinseca, cioè la voglia di conoscere per il piacere di scoprire, è una potente fonte di motivazione. I bambini spinti dalla curiosità sono più inclini a impegnarsi attivamente nell’apprendimento e a sviluppare un amore per la scoperta.
- Sviluppo del linguaggio: la curiosità incoraggia i bambini a fare domande e ad esplorare il linguaggio. Questo processo favorisce lo sviluppo delle abilità linguistiche, aiutandoli a esprimere i propri pensieri e a comprendere il mondo circostante.
- Preparazione per l’apprendimento formale: la curiosità costante nei primi anni di vita svolge un ruolo cruciale nella preparazione dei bambini per l’apprendimento formale a scuola. Essa li abitua a essere aperti all’apprendimento e a sviluppare la capacità di concentrarsi e risolvere problemi.
- Autonomia e autostima: essere guidati dalla curiosità dà ai bambini un senso di autonomia e di controllo sul proprio apprendimento. Il successo nelle scoperte personali li fa sentire competenti e contribuisce all’incremento dell’autostima.
La curiosità negli adulti
Poiché gli adulti tendono a sviluppare interessi specializzati nel corso del tempo, è importante sforzarsi di coltivare la curiosità intesa come entusiasmo per l’esplorazione. Questo può essere fatto attraverso esperienze come assaggiare cibi nuovi, leggere nuovi argomenti, ascoltare nuovi podcast, viaggiare e imparare a fare domande alle persone.
I benefici neurologici della curiosità
La curiosità stimola la dopamina, che favorisce la plasticità cerebrale e la formazione di nuovi ricordi. Un cervello curioso è più propenso a imparare e trattenere informazioni, anche se non sono particolarmente interessanti o importanti.
Charan Ranganath neuroscienziato dell’Università della California a Davis, spiega: “La dopamina ha molte funzioni, ma è importante soprattutto perché stimola le persone a perseguire un obiettivo, sia esso concreto come una pizza quando si ha fame o astratto come la ricerca di informazioni. La dopamina ha un impatto sulla nostra attenzione, perciò siamo più disponibili a concentrarci su ciò che è rilevante.. Il cervello curioso aiuta (anche) la memoria. Questa molecola favorisce anche la plasticità cerebrale, cioè l’abilità dei circuiti neurali di immagazzinare nuove informazioni. Per cui, se parti del nostro cervello vengono inondate di dopamina e nel corso di questo processo si incontra qualche altro elemento che non c’entra, è più probabile che si formino nuovi ricordi anche su ciò che si è incontrato.”
Alcuni studi, come quelli condotti dal neuroscienziato Matthias Gruber, dimostrano che la curiosità stimola le stesse aree cerebrali coinvolte nelle ricompense in cibo o denaro. Le persone desiderano e cercano più informazioni quando sono motivate dalla curiosità.
Un elevato livello di curiosità verso qualcosa dispone il cervello in uno stato in cui è più probabile apprendere e immagazzinare informazioni, anche se queste non sono di particolare interesse o importanza. “Ecco perché per i network televisivi è così efficace piazzare le pubblicità verso la fine dei film pieni di suspense: è il momento in cui siamo più ricettivi al loro messaggio”, spiega Gruber.
In pratica, la curiosità ci fa desiderare e cercare più informazioni.
Perché alcune persone sono più curiose di altre?
La curiosità è legata a un tratto della personalità chiamato “apertura all’esperienza”, che è correlato ai benefici della curiosità. Le persone con una maggiore apertura all’esperienza sono attratte da cose nuove e valorizzano la diversità nelle loro esperienze sociali.
Al contrario, l’ansia è un fattore che potrebbe ridurre la curiosità, poiché le persone ansiose tendono a dubitare delle proprie capacità di affrontare l’inaspettato.
(Fonti consultate: Focus.it)