Chi gode del passo falso altrui, dimentica che il sentiero è scivoloso per tutti. Oggi ride, domani cerca l’appiglio.
Il saggio non si rallegra mai del male altrui, poiché sa che la vita è come il fiume: ciò che scorre via, un giorno ritorna. E quel che ritorna potrebbe non avere buon senso dell’umorismo. Dunque, meglio trattenere qualche risata! – Lao Zen Scacciapensieri

Spunti di riflessione del giorno 26 marzo di Lao Zen Scacciapensieri
Chi ride del passo falso altrui, che dolcezza di sorriso ha! Forse pensa che la vita sia una specie di ‘gioco della risata’, dove ogni inciampo è un’opportunità per fare una battuta. Ma, oh, povero illuso! Domani, quando lui sarà quello che scivola, si accorgerà che la pietra su cui è inciampato ha un piccolo cartello: ‘Non c’è niente da ridere qui’. Eppure, quel passo falso non è mai solo suo. È il passo che tutti possiamo fare. Perché, il sentiero è scivoloso per tutti, e, se oggi sono io a scivolare, domani potrebbe essere proprio il ‘ridente’ di ieri a cercare disperatamente un appiglio.
Il saggio non ride mai del male altrui. No, lui sa che la vita è un fiume che scorre, e ogni risata che gettiamo nel fiume può tornare indietro sotto forma di… ben altro.
Quindi, mio caro amico, conserva la risata per quando il cammino sarà in discesa, o almeno per quando qualcuno non ha le scarpe scivolose!
Commento all’insegnamento di Lao Zen Scacciapensieri
Il saggio non si rallegrerà mai del dolore altrui, poiché sa che ogni passo, anche il più sicuro, è destinato a vacillare. La sua risata, sobria e misurata, non avrà mai il sapore dell’ironia che schernisce, perché egli comprende che il flusso della vita non è mai lineare. Ogni evento, ogni inciampo, ritorna ciclicamente, e il fiume che scorre non fa distinzione tra chi ha riso e chi è stato oggetto della risata.
Chi ride oggi del male altrui, non sa che domani potrebbe trovarsi a fronteggiare la stessa sofferenza, con la sola differenza che la risata che avrà seminato sarà ora un’ombra che lo accompagnerà. La giustizia dell’universo, simile al corso di un fiume, non dimentica mai nulla. Essa restituisce, a chi è troppo pronto a gioire della miseria degli altri, la stessa miseria con la quale ha riso.
Pertanto, il saggio sa che la risata che nasce dalla sofferenza altrui è effimera e vana, destinata a dissolversi nel tempo, lasciando solo il vuoto di chi non ha compreso la profonda interconnessione di tutte le cose. Meglio, allora, trattenere la risata, ricordando che ogni inciampo, per quanto insignificante possa sembrare, appartiene a tutti noi, e ciò che ritorna dal fiume potrebbe non avere più la stessa grazia.
Così, il savio, con umiltà, si astiene dal deridere, perché sa che il corso della vita è giusto, ma imperscrutabile, e che ogni risata potrebbe un giorno suonare come una lezione che il fiume stesso impartisce.
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