“Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere
in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto.” – José Saramago
Spunti di riflessione
Per vedere oltre ciò che si è già visto con un semplice atto di osservazione, occorre guardare nuovamente, ma con occhi nuovi. Comprendere davvero ciò che si vede è un processo dinamico e continuo di reinterpretazione e riconsiderazione.
La citazione di Saramago dice che si deve guardare oltre ciò che è evidente: per farlo c’è bisogno di una sorta di apertura mentale e una volontà di esplorare nuove prospettive. Normalmente siamo abituati a vedere ciò che ci circonda senza soffermarci, dando tutto per scontato, ma il significato delle cose si può nascondere dietro strati più profondi. Possiamo fare nuove scoperte che possono arricchire la nostra comprensione del mondo, se solo siamo disposti a vedere di nuovo ciò che abbiamo già visto, ovvero a dare attenzione alla realtà.
Ad esempio, l’idea di vedere le stesse cose in una stagione diversa o in condizioni diverse getta nuova luce su ciò che non avevamo magari preso in considerazione. Ciò suggerisce che la percezione è intrinsecamente legata al contesto e alle circostanze. Quello che vediamo può variare notevolmente a seconda del momento e del luogo in cui ci troviamo, così come delle condizioni ambientali e emotive che influenzano la nostra visione..
Infine, Saramago parla della pietra che cambia posto, un simbolo di cambiamento e trasformazione. Ci ricorda che nulla è statico nella vita e che le nostre impressioni possono essere influenzate da cambiamenti sia interni che esterni. Ciò che vediamo può essere soggetto a evoluzione e trasformazione, così come noi stessi siamo in continua evoluzione.
La profonda riflessione di oggi è dunque di considerare la visione come un processo attivo e dinamico, in cui siamo costantemente impegnati a guardare al di là delle apparenze, a riconsiderare ciò che pensiamo di sapere e a essere consapevoli del contesto in cui percepiamo il mondo.