27 Febbraio frase di oggi sul credersi migliori degli altri.
Una cosa è pensare di essere sulla strada giusta, ma tutt’altra è credere che la tua strada sia l’unica.
Spunti di riflessione
Credersi migliori degli altri o unici detentori della verità è un complesso di superiorità che può creare gravi disagi di socializzazione.
Chi crede di essere sempre dalla parte giusta e che la propria posizione sia indiscutibile, diventa insofferente verso qualunque forma di diversità.
Questo comportamento è molto subdolo, perché spesso, proprio le minoranze assumono forme di intolleranza verso chi accusano di essere discriminante o razzista, capovolgendo di fatto la situazione e dimostrando totale incoerenza di valori.
Si può anche osservare che le persone più insicure o frustrate, sono molto più rigide nei confronti del “diverso” e il bisogno di appartenere sempre al gruppo più forte e predominante, crea fenomeni sociali di divisione fra fazioni di pensiero opposto.
Accade nell’ambito religioso, così come nei rapporti fra persone di etnie diverse, ma anche banalmente, fra chi è promotore di una nuova moda e chi è di idee più conservatrici.
Questi modi di fare denotano una rigidità mentale che rende i soggetti che ne soffrono incapaci di accettare qualunque cosa vada oltre i loro schemi. Essi sentono la necessità di avere ragione a tutti i costi.
Psicologicamente questi individui si caratterizzano con i seguenti tratti:
- Pensano che esista solo un “modo giusto” di fare le cose.
- Assumono che il loro punto di vista è l’unico corretto e che gli altri sbagliano.
- Non sono aperti al cambiamento perché li spaventa.
- Restano legati al passato e si rifiutano di avanzare.
Difesa inconscia
La persona che sviluppa un modo di pensare molto rigido, in un certo senso sta cercando di proteggersi. Infatti, la rigidità mentale può anche essere intesa come una forma di resistenza psicologica. A un certo punto, quando un’idea è contraria a ciò che si pensa, nasce una strana sensazione che confonde, paralizza e impedisce di aprirsi alle ragioni altrui.
Così molti preferiscono semplicemente rifiutare l’argomento, senza analizzarlo. Ma la buona notizia è che quando ciò accade è perché qualcosa dentro di noi ci ricorda che c’è un problema, qualcosa che deve essere risolto, anche se il processo è doloroso. Infatti, in molti casi rendersi conto che qualcosa in cui avevamo creduto ciecamente per anni non è vero, o almeno non è completamente vero, può essere estremamente doloroso e può aprire il passo a una crisi esistenziale.
(Fonte consultata: angolopsicologia.com)
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