21 Dicembre frase di oggi sulla semplicità e l’esibizionismo
Che fine ha fatto la semplicità? Sembriamo tutti messi su un palcoscenico e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo.
– Charles Bukowski
Spunti di riflessione
Perché ci facciamo i selfie? A questa ha risposto il dott. Luciano Di Gregorio, autore del libro ‘La società dei selfie. Narcisismo e sentimento di sé nell’epoca dello smartphone‘, pubblicato da Franco Angeli.
“Per soddisfare un bisogno di visibilità sociale in cui si cerca di mettere al centro della scena del mondo se stessi, come fossimo elementi significativi e rilevanti di uno scenario che si espande a livello planetario. La propria bacheca di Facebook, la pagina di Twitter, le foto postate su Instagram, sono occasioni mediatiche per parlare di sé e della propria storia personale, che viene trasformata con i post selfie e con i filmati autoprodotti e presi sui social in un palcoscenico di esibizione personale di sé in cui si afferma il valore della propria persona come se fossimo dei personaggi di successo.
Dietro questi atteggiamenti esistono necessità riferibili ad una nuova forma di narcisismo, ciò contengono dei bisogni di autoaffermazione e di soddisfazione personale, culto di se stessi, uscita dall’anonimato, esibizionismo e voyeurismo, partecipazione all’intimità degli altri, amplificazione di un mondo che sentiamo ristretto e incapace di darci lo spazio che meritiamo, oltre a soddisfare un bisogno di appartenenza ad una comunità che va ben oltre l’ambito ristretto delle nostre relazioni sociali.”
Da cosa origina il narcisismo contemporaneo?
“Il narcisismo contemporaneo nasce come dicevo, dal bisogno di uscire da questo vissuto di anonimato sociale, nella condizione ordinaria dell’esistenza si pensa di non contare nulla e di non avere valore, per cui diventa necessario creare una situazione sociale extra-ordinaria in cui le vite semplici e qualunque delle persone diventano eventi speciali che vengono esibite davanti ad un pubblico di potenziali estimatori che si espande potenzialmente all’infinito; gli altri sono chiamati a confermare questa ricerca di valore e di significato personale che temiamo di non avere.”
Note biografiche: Luciano Di Gregorio, psicologo e gruppoanalista, svolge attività di psicoterapia a Siena e di formazione a Firenze. É socio ordinario della Società Gruppoanalitica italiana (SGAI) e membro ordinario della Società Italiana Formatori (AIF-Toscana).
(Tratto da: letture.org)
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