14 Ottobre frase di oggi sul desiderare la propria felicità anziché l’infelicità altrui.
Se ci fosse nel mondo un numero più cospicuo di persone che desiderano la propria felicità più di quanto desiderino l’infelicità altrui, potremmo avere il paradiso nel giro di qualche anno. – Bertrand Russell
Spunti di riflessione
La frase di Bertrand Russell afferma che se le persone fossero più concentrate sulla propria felicità che sul desiderare o provocare la sofferenza degli altri, il mondo sarebbe un posto migliore.
Uno dei motivi per il quale ciò sarebbe possibile è che se lavoriamo per rendere felici noi stessi, dobbiamo mettere i mezzi per ridurre tutto quello che crea disarmonia: se viviamo in un mondo pieno di infelicità, male e angoscia, come possiamo pensare che ci siano le basi della nostra felicità?
Indubbiamente, patiremo anche noi delle conseguenze del dolore che abbiamo intorno, per semplice effetto di situazioni che si innescano: guerre, disagi sociali, aumento di reati, degrado ambientale, ecc…
Un’altra ragione per cui pensare alla nostra felicità potrebbe cambiare in meglio il mondo è che se noi siamo davvero sereni e in pace con noi stessi, semineremo più positività e non avremo desideri di nuocere agli altri spinti da invidia, gelosia, avidità, brame personali, egoismo, ecc…
In fondo dalle parole di Russell si può anche dedurre che la felicità è un diritto umano fondamentale. Tutti meritano di essere felici, e se le persone fossero più concentrate sulla propria felicità, sarebbero meno propense a fare del male agli altri.
Purtroppo, nel mondo reale non ci sono abbastanza persone che lavorano su se stesse per realizzare le condizioni di un luogo più felice, ma la citazione di oggi ci serve per riflettere su tutto ciò che accade nella nostra interiorità: quanto tempo dedichiamo a pensieri gioiosi?
Se la maggior parte delle persone fossero felici ci sarebbero meno conflitti, meno persone propense a combattere guerre per i potenti, ci sarebbe più equità, giustizia e rispetto per l’ambiente che è il luogo in cui viviamo e respiriamo.
Probabilmente il mondo non sarà mai un paradiso, ma potrebbe certamente essere molto migliore di com’è!
Dunque, possiamo riflettere su come nella nostra individualità possiamo creare un equilibrio tra desideri personali e responsabilità sociale: la felicità personale non dovrebbe essere a spese dell’infelicità altrui. Il perseguimento della felicità dovrebbe avvenire in modo etico e responsabile.
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